Il concerto dei Pankrti, organizzato fra un mese per celebrare il 45imo anno dalla loro fondazione, promette di essere un appuntamento a metà fra amarcord dei bei tempi andati e scintilla per creare nuova linfa nella scena musicale slovena.
In una scoppiettante conferenza stampa Pero Lovšin, storico frontman del primo e più grande gruppo punk d'Oltrecortina, come ha voluto definirsi lui stesso ancora una volta, ha ricordato il passato e lanciato qualche fendente per descrivere un presente del quale non riesce a trovare la bussola. Non è più il tempo di “Bandiera rossa” in versione punk-rock a fare scalpore, ma secondo Lovšin nessuno si occupa della società e della politica come fecero loro.
Fondato nel 1977 in un liceo di Moste, il gruppo dei Pankrti sorprese un po' tutti, anche per aver conquistato successi e attenzioni senza scandali, ma con la sola forza della musica di protesta ad alto volume. In una sala stampa gremita di gente di ogni età, le parole del quintetto sono state accolte come quelle dei veri divi musicali, con giubbotti di pelle e occhiali da sole d'ordinanza, nonostante gli anni che passano.
Sullo sfondo un concerto che promette di essere memorabile, con gruppi e sodali storici della band che verranno a celebrare una band che mantiene intatto il suo valore nell'immaginario collettivo di almeno tre generazioni. Tutti alla ricerca del proprio desiderio di emancipazione degli anni che furono, ma senza quella occidentalizzazione allora agognata e ora guardata con perplessità. Appuntamento al 23 ottobre.
Valerio Fabbri