Non siamo abbastanza ricchi da poter costruire a basso costo, le parole della presidente Nataša Pirc Musar durante la visita alle aree colpite dalle catastrofiche inondazioni dei primi giorni di agosto. Bisogna accelerare, ha detto, sulla realizzazione dei lavori di ripristino degli argini dei fiumi e delle altre infrastrutture. Ricostruire cercando di spendere meno e per di più male potrebbe essere controproducente, in caso di nuove alluvioni, l'acqua porterebbe via tutto e così all'infinto. La presidente ha voluto sincerarsi di persona dei progressi fatti in questo mese e incontrare la popolazione del luogo. Dopo i primi sopralluoghi ed oggi le differenze sono sostanziali ha detto il capo dello stato. La gente vuole sapere quando e se rientrerà nelle proprie case o se sarà necessario demolirle. Casi simili ce ne sono circa 500 in tutto il paese, ha continuato la presidente. Il tempo stringe, non possiamo aspettare, l'autunno è alle porte ha detto ancora, la popolazione locale va tenuta informata sull'andamento dell' opera di risanamento.
La presidente della Repubblica ha parlato dei piani di ricostruzione anche con i sindaci dei comuni colpiti dell'alta valle della Savinja, del Prekmurje e di Črna na Koroškem e con il comparto economico, gli imprenditori locali pesantemente colpiti dalle alluvioni. Pirc Musar ha detto di essersi incontrata con le organizzazioni umanitrarie una volta rientrata da New York, è stato raccolto molto denaro, dai 10 ai 15 milioni di euro, i soldi a detta della presidente in alcuni casi andrebbero distribuiti meglio e con maggior efficacia a seconda delle esigenze delle singole famiglie o persone. Qualcuno ha più bisogno di denaro rispetto ad un altro pacco alimentare che forse sarà costretto a buttare, ha rilevato Pirc Musar. (ld)