I problemi principali della Slovenia in ambito trasformazione digitale sono principalmente due: la scarsa digitalizzazione delle piccole e medie imprese e la carenza di personale qualificato ed esperto nell'ambito informatico. E' questa la fotografia che Vesna Nahtigal, direttrice generale della Camera di Commercio, ha restituito questa mattina per illustrare la situazione dello sviluppo digitale del paese, in base al rapporto dell'Unione europea sul decennio digitale. Il documento include un'analisi a livello comunitario di quattro aree dell'economia e della società digitali: competenze, infrastrutture, trasformazione dell'economia e fornitura di servizi pubblici digitali derivanti dal programma "Percorso verso il decennio digitale", che rappresenta una sorta di sentiero illuminato tramite il quale Bruxelles definisce dei parametri per i 27 e li verifica di anno in anno. Nonostante le condizioni di partenza discrete, la situazione in Slovenia non è delle migliori. Solo un paio d'anni fa Lubiana era all'11° posto e con un trend positivo. Secondo gli esperti della GZS, il paese ora si trova ben al di sotto della media Ue, al 18imo o al 19imo posto, una posizione ricavata dagli analisti della Camera di Commercio, poiché Bruxelles ha eliminato la classifica. Il direttore del dipartimento informatica e telecomunicazione, Nenad Šutanovac, ha detto che negli ultimi due anni il governo non ha dedicato abbastanza risorse per la digitalizzazione delle piccole e medie imprese, vera spina dorsale del tessuto imprenditoriale del paese. Al contrario, solo il 20% del Piano di ripresa e resilienza è dedicato alla digitalizzazione, di cui circa l'80% è destinato alla digitalizzazione del settore pubblico. Dati di fatto più che critiche nei confronti dell'esecutivo Golob, perché secondo Šutanovac le condizioni per una transizione digitale migliore esistono, come testimonia il bando del 2022 del ministero dell'Economia per la digitalizzazione delle grandi imprese, i cui progetti sono in corso, con ricadute positive su produttività e competitività. Delle imprese, così come di tutto il paese.
Valerio Fabbri