Il Consiglio della RTV ha espresso 11 preferenze per Natalija Gorščak, conferendole così un mandato quadriennale alla guida dell'amministrazione dell'ente. Una decisione nel segno della continuità, dal momento che negli ultimi tre mesi Gorščak ha svolto le funzioni al posto del dimissionario Zvezdan Martić, e per le quali ha ricevuto ora mandato pieno. La nuova presidente dell'ente radiotelevisivo pubblico ha avuto la meglio su Mirko Štular, direttore di Radio Slovenia con 4 preferenze, e Boris Tomašič, direttore di Nova24TV e comproprietario della televisione privata molto vicina al Partito democratico sloveno, che non ha assistito alla votazione e come prevedibile non ha preso alcun voto. Gorščak ha presentato il piano più dettagliato dei tre, anche se tutti i candidati hanno convenuto sulla necessità di adottare cambiamenti profondi per modernizzare l'RTV e rimettere in sesto le finanze.
Passa così la linea della continuità, per mettere in atto una rivoluzione o meglio una ristrutturazione graduale e gentile, grazie anche all'innesto di professionalità esterne da inserire nel prossimo consiglio d'amministrazione, figure che Gorščak ha già identificato. Ai nostri microfoni ha voluto sottolineare di essere “la prima donna alla guida della Radiotelevisione pubblica, non c’era mai stata nemmeno come direttore generale“.
Andrea Bartole, che siede in consiglio in rappresentanza della comunità nazionale italiana, ha commentato così l'elezione: "Il programma della nuova eletta presidente dell’RTV è molto concreto e pone molta attenzione anche sui programmi minoritari. Si parla di ristrutturazione della televisione in generale, ma tenendo saldi i programmi della comunità nazionale italiana e finanziamento di questi, con un’attenzione allo sviluppo. Questo vuol dire che sarà necessario un cambiamento all’interno del sistema, e questo vuol dire quindi un cambiamento della legge, dello statuto dell’ente, e anche del ruolo dei programmi italiani, ma con il mantenimento e lo sviluppo di questi."