Un momento della Commissione infrastrutture (foto d'archivio). Foto: DZ/Klara Gojčič
Un momento della Commissione infrastrutture (foto d'archivio). Foto: DZ/Klara Gojčič

Approvata con 12 voti favorevoli e 2 contrari la proposta di referendum sul nucleare, ma non tutto è filato liscio. Matej Tašner Vatovac, di Sinistra/Levica, ha detto no e ha chiesto di posticipare il referendum di 6 o 12 mesi. Contrario anche Miroslav Gregorič, di Movimento Libertà, che a inizio seduta ha avuto un diverbio con la collega di partito e presidente della commissione Nataša Avšič Bogovič. Gregorič chiedeva di rinviare di una settimana la seduta per l'assenza del ministro dell'ambiente e dell'energia, Bojan Kumer. Avšič Bogovič ha spiegato che, in caso di referendum consultivo, la prassi richiede la presenza del servizio legislativo-giuridico e non del ministro. La delibera approvata conferma le date preliminari indicate nel decreto di maggio scorso, con inizio e fine dei lavori per indire il referendum fissate rispettivamente al 14 ottobre e al 24 novembre. Persistono però le perplessità intorno alla formulazione del quesito che comparirà sulle schede, considerato troppo vago e suggestivo. Secondo gli oppositori si tratta di un'apertura di credito troppo grande, perché manca chiarezza su finanziamento, proprietà, sviluppo. Secondo i sostenitori del progetto, in testa la presidente Avšič Bogovič, il referendum rappresenta un mandato a investitori e singoli ministeri per continuare a preparare il progetto. Le organizzazioni non governative che si sono alternate, da Umanotera a Greenpeace, hanno detto che il quesito è fuorviante perché, così com'è, anche loro risponderebbero in modo positivo. Più che sulle questioni ambientali, comunque, la loro preoccupazione è soprattutto sui costi, quelli per la costruzione del progetto e quelli futuri dell'energia, sui quali nessuno è pronto a scommettere.

Valerio Fabbri

La presidente della Commissione infrastrutture, Nataša Avšič Bogovič (Movimento Libertà). Foto: Matija Sušnik/DZ
La presidente della Commissione infrastrutture, Nataša Avšič Bogovič (Movimento Libertà). Foto: Matija Sušnik/DZ