Foto: MMC RTV SLO/Foto: BoBo
Foto: MMC RTV SLO/Foto: BoBo

Il governo vorrebbe tra l'altro prendere in considerazione per il calcolo della pensione tutti i 40 anni di servizio, non soltanto i migliori 24, escludendo i cinque anni peggiori, proposta che non trova però d'accordo i sindacati. Il Ministro del lavoro, la famiglia e gli affari sociali, Luka Mesec, che guida il gruppo negoziale del governo, è convinto che la riforma delle pensioni verrà portata a termine in questo mandato; i negoziati sono in pieno svolgimento, già studiato il contenuto di tutti i capitoli, ora stanno arrivando le trattative vere e proprie, che determineranno i parametri principali del sistema pensionistico nei prossimi 20 anni. Mesec rileva che non devono ripetersi ingiustizie, come andare in pensione con una percentuale proporzionale per il calcolo della base pensionistica pari a poco più del 57 percento, tanto che la pensione ammontava solo a una metà abbondante del salario percepito negli anni di servizio. In base alla riforma in preparazione, si partirà con una pensione più elevata, saranno invece più lenti gli adeguamenti. Secondo il ministro si vuole garantire che i pensionati ottengano "uno standard dignitoso e una vecchiaia di qualità". Come riporta Radio Slovenia, i giovani vorrebbero essere inclusi nel gruppo negoziale in quanto temono di venir penalizzati quando arriverà il loro turno di andare in pensione. Si oppongono alla proposta del governo di estendere il periodo per il calcolo della base pensionistica da 24 a 40 anni. Ora nell'armonizzazione delle pensioni la crescita dei salari incide con il 60 percento, il rimanente 40 percento dipende dall'aumento dei prezzi al consumo. La proposta del governo prevede un'inversione graduale, per arrivare nel 2033 con l'80 percento legato all'aumento dei prezzi e soltanto il 20 agli aumenti salariali.
A proposito di pensioni, quelle di dicembre 2024 sono state versate in anticipo, venerdì 27, anche se non e' l'ultimo giorno lavorativo del mese. A dicembre, considerate le festività, l'Istituto per l'assicurazione previdenziale e di invalidità mantiene quindi la prassi consolidata di non attendere il pagamento l'ultimo giorno lavorativo del mese e dell'anno. Da segnalare infine che secondo il piano finanziario dell'Ente previdenziale il prossimo adeguamento regolare delle pensioni dovrebbe essere pari al 4,6 percento. La percentuale definitiva sarà nota a metà febbraio e comprenderà anche il mese di gennaio.

Delio Dessardo