Il quotidiano Delo riporta che i progressi nelle trattative sono limitati. Nonostante la ripresa dei negoziati dopo la pausa estiva, persistono disaccordi tra governo e sindacati, in particolare riguardo alla classificazione delle posizioni lavorative. L'obiettivo della riforma è garantire salari equi e competitivi senza un eccessivo aumento della spesa pubblica. Il nuovo sistema salariale entrerà in vigore il 1° gennaio dell'anno prossimo e sarà completato entro il 1° gennaio 2028. La riforma coinvolgerà circa 190.000 dipendenti pubblici con un investimento stimato di 1,4 miliardi di euro.
Irena Ilešič Čujovič, presidente del Sindacato della sanità e dell'assistenza sociale, segnala che le trattative per la riforma del sistema salariale sono ormai alla fase finale, con esiti incerti. Ritiene improbabile che la riforma venga completata entro il termine previsto di venerdì prossimo. L'accordo di gennaio aveva stabilito che i sindacati non avrebbero indetto scioperi fino a tale data, a meno di soluzioni per le discrepanze salariali. A una settimana dalla scadenza, appare quasi certo che il governo non riuscirà a definire i dettagli della riforma nei tempi previsti.
Branimir Štrukelj, capo della seconda delegazione negoziale e presidente della Confederazione dei Sindacati del Settore Pubblico, evidenzia che il 13 settembre segna la fine della pace sindacale e l'inizio della liberazione degli accordi di sciopero sospesi. Questo evento ha conseguenze rilevanti per i sindacati, in particolare per il Sindacato Sviz, che potrà avanzare le proprie richieste a partire da tale data. Štrukelj avverte che eventuali alternative all'aumento salariale previsto per il settore pubblico dal 1° gennaio prossimo potrebbero essere imprevedibili e scatenare scioperi. Pertanto, è essenziale trovare soluzioni condivise tra le parti.
Lunedì 9 settembre sono previste nuove trattative su più livelli, con la partecipazione del Ministro delle Finanze, Klemen Boštjančič. Sarà fondamentale chiarire le future classificazioni delle categorie di dipendenti pubblici nelle fasce salariali. L'implementazione del nuovo sistema durerà quattro anni con aumenti graduali per i vari gruppi di dipendenti. La questione principale ora è determinare l'allocazione dei salari piuttosto che l'ammontare complessivo.
Corrado Cimador