In Slovenia - e nella nostra regione in particolare - a soffrire è tutto il comparto turistico. Con i locali chiusi c’è chi ha deciso di licenziare i dipendenti altri li hanno messi in aspettativa. La promessa è quella di aiuti statali per poter superare questo periodo. A Pirano uno dei simboli locali della ristorazione sono i due ristoranti Pavel. L’azienda conta più di venti dipendenti.
“Per adesso non sappiamo bene di che agevolazioni potremo usufruire” ci racconta Liliana Lovrečič “Noi abbiamo deciso di non licenziare nessuno e di mettere tutti i nostri dipendenti in aspettativa. Venerdì dovrebbe essere chiaro come si applicherà la nuova legge e vedremo cosa ci aspetta. Sicuramente dovremo partecipare anche noi alle spese e lo Stato non ci rimborserà del tutto. Chi non ha delle riserve non se la passerà tanto bene. Quella che stiamo vivendo non è una situazione che terminerà presto e potrebbe durare anche tre mesi”.
Tradizionalmente la Pasqua era ogni anno l’indicatore di come sarebbero andate le cose: “Quest’anno, grazie al bel tempo, abbiamo cominciato già a gennaio e la stagione si prospettava buona già da prima di Pasqua, ma per i ristoratori comunque proprio la Pasqua rimane la festa più importante dell’anno”.
A Pirano i ristoranti Pavel avevano deciso smettere in anticipo rispetto agli altri, prima che ciò fosse imposto dalle autorità: “Si sapeva che prima o dopo avrebbero fatto chiudere. Cinque giorni in più o in meno, dal punto di vista economico, non avrebbero aiutato tanto. Abbiamo deciso di non rischiare troppo e di farlo prima”.
Stefano Lusa