Il Consiglio della RTV di Slovenia ha approvato il piano di produzione per il prossimo anno. Il documento prevede drastiche riduzioni a causa della difficile situazione finanziaria in cui versa l'ente. Rimaste in palinsesto, comunque, la trasmissione delle Olimpiadi ed anche quella del Campionato europeo di calcio. Tre i voti contrari e tredici i voti a favore, tra cui quello di Andrea Bartole, rappresentante della comunità nazionale italiana nell'organismo. Ecco quanto ha dichiarato nell'intervista rilasciata a Radio Capodistria subito dopo la seduta.
"I programmi della Comunità nazionale italiana non sono stati toccati, non vi sono stati tagli per il 2024. Questo ci permetterà di lavorare nello stesso modo in cui si è lavorato finora. E questo è molto importante" dice Bartole, che aggiunge: "Nel mio intervento però ho chiesto anche delle garanzie e quindi nei prossimi mesi sarà necessario parlare già della situazione del 2025 e degli anni successivi e ci aspettiamo anche questo tipo di impostazione da parte dell'amministrazione".
Comunque non è solo una questione di amministrazione; il problema è che l'ente ha un ammanco dovuto al mancato aumento del canone.
"Oggi, durante questo lungo dibattito, è emerso anche questo argomento, ma l'amministrazione ha detto che si cercherà di trovare delle soluzioni che sono esterne all'aumento del canone. Quindi si prevedono dei finanziamenti da parte degli enti costituenti, Ministeri e Governo, per aggiungere, ovvero dare delle iniezioni finanziarie all'ente che non vanno invece a toccare il canone".
L'RTV di Slovenia può dormire sonni tranquilli quindi?
"In realtà può dormire sonni tranquilli solo per i prossimi sei mesi, perchè già nei prossimi sei mesi ci sarà un ribilanciamento delle quote e bisognerà pensare già al 2025. Quindi sonni tranquilli non ci saranno, ma bisognerà ragionare sul futuro di questo ente che verte in grave difficoltà".
Stefano Lusa