Si è riunito in versione allargata il consiglio per la sicurezza nazionale. Sarà dura ma insieme ce la faremo, lo ha affermato a termine della riunione il Presidente della Repubblica, Borut Pahor, precisando che tutti gli attori preposti stanno facendo il massimo, nelle condizioni di lavoro a noi sconosciute fino ad ora. Ringraziando gli operatori sanitari, polizia e gli uffici competenti in generale, Pahor ha ringraziato i cittadini che rispettano le disposizioni diramate. La crisi avrà indubbiamente delle ripercussioni economiche, dice sempre Pahor, aggiungendo che la solidarietà dimostrata in questo momento fa ben sperare per il futuro.
Come spiegato invece dal premier Janez Janša le misure volte a contenere la diffusione del virus saranno sempre maggiori. Ma non sono solamente le misure governative a sancire il successo alla lotta al virus, ma lo sono soprattutto dai comportamenti dei singoli cittadini. Janša ha poi annunciato che il primo passo riguarderà l’approvazione di normative mirate, mentre in un secondo momento si passerà a eri e propri pacchetti di proposte di legge che confluiranno nella legge che verrà approvata la prossima settimana nel momento in cui verrà decretato lo stato d’emergenza. La nostra priorità, sempre Janša, è quella di garantire, nonostante lo stop alla vita pubblica, gli strumenti di protezione, destinati soprattutto al personale medico-sanitario. Nei prossimi giorni le misure subiranno sicuramente un inasprimento, sempre il premier; Zdravko Počivalšek, Ministro dell’economia ha spiegato che in questo momento l’approvvigionamento alimentare è garantito, mentre nei prossimi giorni verrà assicurato anche il numero sufficiente di mascherine protettive e altro materiale necessario. In una seconda fase, sempre Počivalšek approveremo le misure atte a garantire la sopravvivenza degli imprenditori attraverso una legge d’intervento. In questo momento non vediamo la necessità di vietare completamente il processo produttiva, se questa viene svolta in sicurezza dice sempre Počivalšek. Anche il Ministro della difesa Matej Tonin ha parlato delle problematiche delle mascherine protettive, il solo centro clinico lubianese ne ha bisogno di circa quattro mila alla settimana. Entro mercoledì le mascherine a disposizione saranno un milione, sempre Tonin.
Dionizij Botter