Da stamattina in Slovenia aperti solo negozi di generi alimentari, farmacie, pompe di benzina, banche, poste ed edicole. Si entra in maniera contingentata per evitare la diffusione del virus. Stop ai trasporti pubblici, autobus e treni, rimarranno comunque operativi i taxi. In compenso i parcheggi nelle città saranno gratuiti . Chiudono alberghi, bar, ristoranti, centri benessere, fitness, parrucchieri ed estetisti. Sospesi gli eventi sportivi e culturali. Da domani in Slovenia si ferma anche il traffico aereo. La cancellazione dei voli da e per l’Europa sta gettando nel caos gli aeroporti di tutto il mondo. La raccomandazione è quella di evitare viaggi all’estero, la rassicurazione è quella che comunque si riporteranno a casa i cittadini sloveni in difficoltà. Il Vecchio Continente, intanto, si riempie di barriere e muoversi diventa sempre più difficoltoso. Camion e autobus fermi a Fernetti attraversano la Slovenia in convoglio scortati dalla polizia e senza soste. Il passaggio è stato possibile dopo un’intesa con gli altri stati da cui devono transitare per arrivare a destinazione. Intanto la Croazia ha fatto marcia indietro sulla quarantena per gli sloveni che entrano nel Paese. Dopo un primo annuncio è stato precisato che il provvedimento vale solo per chi arriva dalla zona di Metlika.
Al momento lo sforzo maggiore è quello di attrezzare adeguatamente il sistema sanitario per far fronte all’emergenza. Interrotti i corsi di specializzazione dei medici ed aggregati ai reparti anche quelli senza ancora l’esame di stato, mentre gli studenti degli ultimi anni della facoltà di medicina sono impiegati nei centralini che danno informazioni sull’epidemia. A Lubiana, nel piazzale di una caserma l’esercito ha allestito un ospedale da campo con 120 letti. Le autorità sono impegnate nell’approvvigionamento di mascherine ed altro materiale sanitario che contano di poter ottenere al più presto.
Stefano Lusa