
Il Ministero degli Esteri ha comunicato che la Slovenia è pronta ad accogliere almeno quattro delle persone ferite nell'incendio e a garantire il loro trasporto fino alle strutture sanitarie individuata per la degenza e per le necessarie cure. Si è in attesa della conferma da parte macedone, attraverso il sistema di protezione civile dell'Unione europea, per accogliere i primi due feriti. Secondo gli ultimi dati, nell'incendio scoppiato a Kočani, ad un centinaio di chilometri da Skopje, sono morte almeno 59 persone; più di 150 i feriti, molti in condizioni gravissime. 44 di loro sono già stati trasportati o stanno per essere trasferiti in strutture sanitarie adeguate all'estero, in primo luogo Grecia, Bulgaria e Serbia, altri ancora in Croazia, Romania e Turchia. Al momento dello scoppio dell'incendio si trovavano nel locale almeno 500 persone, in maggioranza giovani e adolescenti. Il premier Hristjan Mickoski ha confermato che in base alle informazioni il night club aveva una licenza falsa, rilasciata nel marzo 2024 dietro pagamento di una tangente. Si tratta di una licenza di esercizio per spettacoli di cabaret, rilasciata illegalmente con il timbro del Ministero dell'Economia e firmata dagli allora funzionari del ministero in questione. "Ci sono molte domande alle quali le indagini dovranno dare una risposta, - ha aggiunto il premier -, per quanto sta accadendo e accadrà devono essere ritenuti penalmente responsabili tutti i soggetti coinvolti, a prescindere da chi sono, da quale istituzione provengano e a quale livello, partito o professione. Tutti, dal primo all'ultimo", così ancora Mickoski. La Procura della Repubblica macedone ha annunciato domenica sera di aver interrogato almeno 20 persone in relazione alla tragedia, tra cui l'ex Ministro dell'Economia, Kreshnik Bekteshi. Per dieci di loro è stata chiesta la custodia cautelare. Il governo ha ordinato al contempo un controllo straordinario dei locali notturni in tutto il paese e proclamato sette giorni di lutto nazionale.
Delio Dessardo