
Il rettilineo lungo un anno verso le prossime elezioni è distante ancora poche settimane, e in vista del conto alla rovescia il premier Golob ha deciso di riunire la squadra di governo e la coalizione che lo sostiene per un vertice sui risultati ottenuti così come sulle prossime tappe. Al momento di assumere l'incarico, infatti, il processo delle riforme era stato calendarizzato in due mandati; nel primo ci si sarebbe concentrati su riforme salariale nel pubblico impiego, sanitaria e previdenziale, oltre alla politica di edilizia abitativa che sta creando non pochi grattacapi all'esecutivo.
Ma non finisce qui. Socialdemocratici e Sinistra/Levica, infatti, intendono aprire un confronto sulla questione delle spese militari, nonostante Golob abbia fatto sapere che presenterà un piano in merito ad aprile. Il ministro dell'Economia e segretario dell'SD, Matjaž Han, in un'intervista a rilasciata al quotidiano Večer ha detto chiaramente che i partiti della maggioranza saranno in competizione fra loro alle prossime elezioni, e questo del riarmo sarà un dei temi potenzialmente più divisivo. Motivo per cui i distinguo e le sfumature inizieranno a emergere con sempre maggiore chiarezza. Anche perché l'opposizione ha annunciato almeno due referendum, sulla sanità e sulla legge di integrazione pensionistica per meriti artistici, un modo per far emergere le differenze fra i partner e alimentare le tensioni latenti. Il termometro della temperatura politica è rappresentato dallo scontro pubblico fra Golob e la presidente Pirc Musar. I rapporti fra i due di fatto non sono mai sbocciati, ma quello deflagrato venerdì scorso ha tutto il sapore del primo atto di una resa dei conti sul rettilineo verso le prossime elezioni.
Valerio Fabbri
