"Saremo in grado di ritornare a un regime Schengen pienamente funzionante solo quando verrà creato un quadro giuridico efficace con pochissime eccezioni. E' assodato che non funziona come dovrebbe e ciò è chiaro a tutti. Le soluzioni," ha detto Boštjan Poklukar, "devono riflettersi anche nella legislazione, che comprende, tra le altre cose, il Patto sulle migrazioni e gli emendamenti al Codice che regolamenta l'area Schengen". Anche il ministro austriaco Gerhard Karner ha valutato che attualmente Schengen non funziona. "Da anni l'Austria ha stabilito il controllo al confine con Slovenia e Ungheria, questo tipo di controllo viene attualmente effettuato da 11 paesi membri e il 70% della popolazione dell'UE ne è direttamente colpita. Se vogliamo uno spazio Schengen funzionante, ed è ciò che vogliamo, allora dobbiamo proteggere meglio le frontiere esterne", ha detto ancora Karner, aggiungendo che a suo parere la commissione europea dovrebbe investire di più in questo settore sia dal punto di vista tecnico che giuridico. Poklukar ha ricordato che la Slovenia ha introdotto il controllo temporaneo alle frontiere con la Croazia e l'Ungheria a causa del crescente livello di minaccia terroristica e che verrà revocato quando questo rischio non sarà così elevato. La misura, lo ricordiamo, è scattata lo scorso 21 ottobre, dopo che un analogo provvedimento era stato deciso dall'Italia alla frontiera con la Slovenia, a causa dei rischi di infiltrazione di elementi radicalizzati attraverso la rotta balcanica utilizzata dai migranti. A Brdo si è discusso anche della lotta contro l'immigrazione irregolare. Il Ministro dell'Interno croato, Davor Božinović, ha sottolineato che la Croazia ha la frontiera esterna più lunga tra gli Stati membri e ha assicurato che la polizia fa del suo meglio nei controlli sia alla frontiera che all'interno del paese, evidenziando l'importanza di investimenti in tecnologie adeguate a rendere più efficaci questi controlli. I ministri di Slovenia, Austria e Croazia hanno poi ribadito l'importanza della cooperazione tra i paesi dell'Ue e con quelli dei Balcani occidentali. Si sono impegnati a portare avanti e a rafforzare questa cooperazione, che è uno dei modi più efficaci per combattere i trafficanti di esseri umani e la conseguente migrazione illegale. A Brdo c’è stato anche il passaggio della presidenza di turno del Forum di Salisburgo, dalla Slovenia all'Austria. Nella prima giornata hanno partecipato ai lavori anche rappresentanti della Commissione europea e delle agenzie Europol e Frontex.
Delio Dessardo