Sciopero il 9 marzo nei comparti educazione e istruzione. Il comitato generale del sindacato di categoria ha preso atto dei risultati del parere degli iscritti e degli altri dipendenti, a cui era stato chiesto di esprimersi in merito. Si è detto a favore dello sciopero il 91,4 percento dei votanti, contrario soltanto l'8,6. Come spiegato dal segretario generale del sindacato, Branimir Štrukelj, c’è stata un'altissima adesione, superiore alle attese. Significativo il fatto che abbiano votato quasi in 41 mila, mentre il sindacato di categoria conta circa 32 mila iscritti. "Dimostra", così Strudel, "che si è trattato di una decisione plebiscitaria; d'ora in poi non sarà più possibile strumentalizzare presunte politicizzazioni del sindacato di categoria, nel tentativo di screditarne il ruolo". Lo sciopero come detto inizierà il 9 marzo, quando scuole e asili rimarranno chiusi, e si andrà avanti ad oltranza, finche' il governo non firmerà un accordo con la controparte. "Per quanto ci riguarda", ha detto Štrukelj, "siamo pronti ad avviare i negoziati anche subito". Lo sciopero verrà revocato qualora si arrivasse a un'intesa con il governo sulle richieste sindacali. Tra queste, un aumento dei salari paragonabile a quello per i medici, cioè di sei livelli per tutti i dipendenti e aggiunte alle retribuzioni per la maggiore mole di lavoro legata all'emergenza Covid. "In questo momento però", così Štrukelj, "i segnali che arrivano dall'esecutivo non incutono ottimismo, si denota un atteggiamento non improntato al dialogo". Di diverso parere il Ministero dell'Istruzione che, esprimendo rammarico per la decisione del sindacato, sostiene che i negoziati sono ancora in corso e giudica inopportuna la protesta date le circostanze determinate dall'emergenza Covid. Aggiunge inoltre di aver prestate ascolto alle richieste sottoforma di assunzioni aggiuntive, pagamento di indennità durante l'epidemia e altre misure urgenti. Secondo il ministero, dall'inizio dell'epidemia sono stati stanziati oltre 70 milioni di euro per le misure legate al lavoro. Inoltre, asili, scuole elementari e di musica nel periodo ottobre 2020-giugno 2021 hanno ricevuto complessivamente poco più di 149 milioni di euro per il pagamento delle indennità dovute all'epidemia.
Delio Dessardo