Aprendo i lavori, il presidente del Comitato, Zvonko Černač, ha spiegato che i migranti clandestini provengono da paesi come Pakistan, Algeria e Marocco, considerati sicuri non essendo teatro di conflitti o guerre civili. Di consequenza si abusa delle legge sul diritto di asilo, mentre le forze di polizia devono affrontare casi di attraversamenti illegali della frontiera Schengen con una crescita esponenziale. Il presidente del sindacato di polizia, Kristjan Mlekuš, ha definito preoccupante la situazione per la categoria, anche a causa di una emorragia di personale. Negli ultimi dieci anni, ha detto, oltre 1.200 effettivi hanno abbandonato la professione, attualmente si può contare su un contingente di poco superiore alle 8.100 unità. Critiche sono state mosse al Ministero dell'Interno e al suo titolare, Boštjan Poklukar, con il quale, secondo Mlekuš, il dialogo sociale sarebbe sceso al minimo sostenibile. Inoltre, gli effettivi dell'esercito inviati alla frontiera per affiancare gli agenti di polizia sarebbero più da intralcio che d'aiuto. Poklukar ha respinto tutti gli appunti, assicurando che la polizia, grazie alle forze aggiuntive, tutela in maniera adeguata il confine Schengen e che l'esercito collabora in maniera ottimale. Ha poi aggiunto che si pensa ad ulteriori barriere tecniche e ad un sistema di videsorveglianza per controllare e fronteggiare i passaggi clandestini. Poklukar ha avuto parole di critica per quanto esposto da Mlekuš; la Slovenia è un paese sicuro, ha garantito; ha poi avvertito, in riferimento al ruolo del sindacato di categoria, che non permetterà che la polizia venga politicizzata. Lavori del Comitato aggiornati, proseguiranno la prossima settimana.
Delio Dessardo