"La Commissione europea ha confermato che molto è stato fatto in Slovenia negli ultimi sei mesi nel campo dello stato di diritto. Resta ancora molto lavoro da fare ma Lubiana si impegnerà per portare avanti le riforme". Lo ha sottolineato il segretario di stato al ministero degli esteri Marko Štucin, al termine della riunione del Consiglio Affari generali dell'UE a Bruxelles. I ministri responsabili, nel quadro del dialogo annuale sullo stato di diritto, hanno tenuto una discussione sul rapporto stilato dall'esecutivo comunitario e riguardante oltre alla Slovenia, Polonia, Portogallo, Romania e Svezia. "Il documento", ha rilevato ancora Štucin, "fa riferimento anche allo scorso anno; quindi, è stato piuttosto critico su più settori, dall'indipendenza dei media a quella della magistratura, fino alle carenze nella lotta alla corruzione". Per quanto riguarda la situazione dallo scorso luglio invece, la commissione ha come detto riscontrato notevoli passi in avanti; il nuovo governo, insediatosi a inizio giugno, si è impegnato molto e i risultati sono già evidenti. Anche le delegazioni dei paesi UE intervenute nel dibattito di questo martedì hanno confermato le valutazioni contenute nella relazione della commissione. Le critiche hanno riguardato soprattutto il 2021, mentre per il 2022 i voti sono stati alquanto positivi. Il segretario di stato ha incontrato a Bruxelles il commissario europeo per la giustizia, Didier Reynders, il quale ha confermato che l'esecutivo guidato da Ursula von der Leyen è molto soddisfatto dei progressi in Slovenia negli ultimi sei mesi.
Delio Dessardo