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Il modello di sviluppo urbano tradizionalmente adottato ha prodotto una concatenazione di problematiche sempre più gravi, tra cui l'acuirsi dei fenomeni di congestione stradale, l'inquinamento atmosferico e il declino della qualità della vita urbana, rendendo evidente l'urgenza di riconsiderare le attuali strategie di crescita. Come sottolineato dagli esperti, è evidente che un approccio esclusivamente incentrato sull'aumento dell'offerta infrastrutturale non è più in grado di far fronte alle sfide poste dalla crescente domanda di mobilità e dalle esigenze di sostenibilità ambientale. È pertanto necessario operare un cambiamento di prospettiva, spostando l'attenzione dalla semplice mobilità individuale all'accessibilità di tutti i cittadini ai servizi e alle opportunità offerte dal territorio. I recenti studi evidenziano come le politiche di mobilità attuate negli ultimi decenni abbiano privilegiato l'automobile a discapito di altre modalità di trasporto più sostenibili. La costruzione di nuove strade, pur avendo contribuito a migliorare la sicurezza sulle lunghe percorrenze, ha incrementato l'uso dell'auto privata, con conseguenti effetti negativi sulla vivibilità nelle città e sull'ambiente. La necessità di un cambio di rotta in merito è stata ribadita con forza dall’esperto Aljaž Plevnik, che ha rimarcato come la qualità della vita dei cittadini sloveni sia strettamente legata alla possibilità di muoversi in modo efficiente, sicuro e sostenibile. Per raggiungere questo obiettivo, è indispensabile promuovere un sistema di trasporto multimodale, che integri quello pubblico, la bicicletta, il camminare e le nuove tecnologie digitali, e che sia in grado di soddisfare le esigenze di tutti, indipendentemente dalle caratteristiche socioeconomiche. La transizione verso questo nuovo modello richiede al contempo un profondo cambiamento culturale. È quindi fondamentale promuovere un ampio dibattito pubblico sulla necessità di una nuova mobilità, coinvolgendo tutti gli attori interessati.

Alessia Mitar