A trenta anni di distanza la Slovenia celebra la stipula degli accordi di Brioni con i quali cessò la guerra dei dieci giorni, il breve conflitto armato tra Lubiana e la Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia scaturito in seguito alla dichiarazione d'indipendenza da parte della più occidentale delle repubbliche jugoslave il 25 giugno di quell'anno.
Un accordo raggiunto grazie alla mediazione dell'Unione europea, i cui rappresentanti presero parte all'incontro organizzato sull'arcipelago croato con le delegazioni federali slovena, croata e jugoslava per trovare un accordo pacifico. A rappresentare la Slovenia all'epoca furono il Presidente della Presidenza Milan Kučan, il Primo Ministro Lojze Peterle, il Ministro degli Affari Esteri Dimitrij Rupel, il rappresentante sloveno nella presidenza jugoslava Janez Drnovšek e il presidente dell'Assemblea slovena France Bučar.
Dopo quindici ore di trattative, venne infine adottata una dichiarazione congiunta che sancì una moratoria di tre mesi nei quali portare avanti pacificamente il processo di indipendenza. Un momento fondamentale, quindi, quello di Brioni per la storia del giovane stato sloveno che nelle settimane successive vide il ritiro dal suo territorio delle truppe jugoslave sancendo così di fatto la vittoria dell’esito del referendum con il quale l’88,4% degli sloveni avevano scelto il 23 dicembre 1990 di uscire dalla federazione e diventare indipendenti.
Barbara Costamagna