Lo ha precisato in una nota la stessa Corte, secondo cui la soluzione più adeguata, e da tempo pianificata, è la costruzione di un nuovo immobile per risolvere i problemi di spazio di tutti i tribunali di primo grado con sede nella capitale. Il concorso architettonico per la scelta della soluzione più adatta per il nuovo edificio si era concluso nel novembre 2021 e prevedeva il trasferimento nella struttura dei tribunali distrettuale e circondariale, nonché dei tribunali del lavoro e sociale. Valore dell'investimento stimato in 135 milioni di euro, IVA esclusa. “Il governo dovrebbe impegnarsi a realizzare nuove strutture”, così la Corte Suprema, “invece di soluzioni frammentate e all'insaputa dei tribunali stessi, acquistando edifici in stato di degrado, che necessitano di costosi lavori di ristrutturazione se si vuole garantire un minimo di adeguatezza per il loro utilizzo”. Ricordiamo che il Ministero della Giustizia, come riportato giorni fa dai media, ha acquistato un immobile pagandolo quasi otto milioni di euro, circa sei milioni in più di quanto speso a suo tempo dall'imprenditore che ora l'ha venduto. Sono emersi elementi poco chiari in merito alle valutazioni effettuate dai periti giudiziari, e il Ministero ha annunciato delle verifiche. Su questo punto la Corte Suprema ha chiarito che in conformità con la legge i periti giudiziari vengono nominati o destituiti dal Ministro della Giustizia, quindi non sono dipendenti dei tribunali. Dalle verifiche è scaturito che il perito che ha apposto la propria firma per la valutazione dell'immobile in questione, ha dichiarato di non essere stato lui ad effettuare la valutazione, bensì una collega che aveva preparato il primo rapporto, con una valutazione nettamente inferiore della somma poi pagata dal Ministero per l'acquisto dell'edificio. Dal Ministero hanno poi spiegato di non aver effettuato la stima in quanto lo Stato non può valutare i beni immobili di cui non è ancora in possesso. Tuttavia, secondo la legge sulla proprietà immobiliare dello Stato e delle autonomie locali, lo Stato è tenuto a verificare il reale valore dell'edificio che intende acquistare.
Delio Dessardo