È passato un anno dalle catastrofiche alluvioni in Slovenia, le più gravi nella storia del paese, in cui l'innalzamento dei corsi d'acqua e le frane hanno causato danni diretti per tre miliardi di euro. Quelli complessivi, tra infrastrutture viarie, su strada e ferrovia, con centinaia di ponti spazzati via, dell'energia e edilizie sono stati valutati in quasi dieci miliardi di euro. Due terzi del paese sono stati investiti dalla calamità. Inondazioni e frane hanno colpito 183 dei 212 comuni della Slovenia, un centinaio quelli con danni gravissimi. Secondo i dati del governo sono stati più di 13 mila gli edifici danneggiati, moltissimi dei quali non sanabili, una quarantina quelli portati via dalla furia dell'acqua o dagli smottamenti, assieme a centinaia di autoveicoli. Oltre ottomila le persone evacuate. 4 le vittime. Per dare una dimensione della portata del disastro, è sufficiente ricordare che il 4 agosto al numero di emergenza 112 sono arrivate 13.800 chiamate; in un solo giorno registrati oltre 15.500 siti colpiti.
La ricostruzione richiederà molto tempo, gli abitanti delle aree maggiormente colpite vogliono soprattutto garanzie; qualora simili calamità dovessero ripetersi in futuro chiedono allo stato la massima sicurezza possibile. A Črna na Koroškem, uno dei comuni devastati dalle alluvioni l'anniversario verrà ricordato con una mostra fotografica, per testimoniare la drammaticità di quei giorni. Črna era stata una delle tappe della visita in Slovenia della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, il 9 agosto, assieme al premier Robert Golob. Nell'occasione aveva promesso aiuti finanziari dal Fondo comunitario di solidarietà: 100 milioni di euro nel 2023, 300 milioni quest'anno. La Slovenia ha inoltre attivato altri canali per poter accedere ad ulteriori stanziamenti comunitari previsti in caso di calamità naturali. Il governo ha già provveduto a versare diverse tranche degli anticipi per la ristrutturazione degli edifici abitativi danneggiati dalle alluvioni. Finora ha stanziato complessivamente a questo scopo 34,6 milioni di euro a 7.444 beneficiari. L'ammontare totale dei mezzi per sanare le conseguenze, secondo l'ultimo programma approvato a maggio, è di 2,33 miliardi di euro, da stanziare gradualmente fino al 2028. Ben 1,36 miliardi sono destinati al sanamento delle infrastrutture idriche.
Delio Dessardo