"Il programma è stato armonizzato e confermato", ha dichiarato al termine della seduta il ministro per gli sloveni nel mondo Matej Arčon che copresiede l'organismo assieme a Ferenc Kalmar, responsabile per i rapporti con i paesi vicini del ministero degli esteri ungherese. Lubiana, come emerso al termine della riunione, ha garantito per l'anno in corso lo stanziamento di un milione di euro al Fondo comune destinato allo sviluppo dei territori nazionalmente misti nelle aree di confine. Ora si attende che anche l'Ungheria faccia la propria parte così come stabilito nell'accordo siglato tra i due paesi nel 2022. "Non posso parlare a nome del ministro delle finanze, ma posso dire che non ostacoleremo in alcun modo l'operatività del Fondo", ha assicurato l'esponente magiaro che ha condiviso le parole di Arčon secondo il quale "l'attenzione che i due paesi rivolgono alle rispettive minoranze, oltre che a garantire sviluppo e prosperità alla comunità ungherese in Slovenia e a quella slovena in Ungheria, rafforza i rapporti di amicizia e buon vicinato tra i due stati".
Lubiana, da quanto si è potuto capire, preme e vorrebbe avviare la realizzazione di alcuni progetti già entro la fine dell'anno. Come emerso nel corso della riunione tra le iniziative promosse dalla delegazione slovena c'è il miglioramento dei collegamenti stradali nel Porabje, l'aumento dei finanziamenti all'Unione degli Sloveni in Ungheria (associazione che accomuna una ventina di società culturali) e quelli a Radio Monošter, e poi ancora l'assicurazione di fondi destinati allo studio della lingua per le educatrici e per l'assunzione di un responsabile per il turismo e le questioni giovanili.
Da ricordare che l'avvio di una più stretta collaborazione nelle aree abitate dalle due minoranze era stata concordata più di due anni e mezzo fa dal premier Orban e dall'allora capo di governo sloveno Janša e prevedeva l'elaborazione di un piano di sviluppo economico, sociale e culturale per il periodo 2022-2026.