"Dopo la discussione sviluppatasi all'ultima riunione del gruppo parlamentare, è apparso chiaro che si stava formando una nuova forza politica". L'SDS ritiene comunque che nella situazione attuale non sia opportuno frantumare le forze democratiche, è invece necessario unirle. Per tale motivo ci si aspetta che i deputati eletti nelle liste del partito rispettino la volontà degli elettori e completino il loro mandato parlamentare all'interno del partito che li aveva proposti. "Nel caso in cui un deputato che opera all'interno di un partito, decida di costituirne uno nuovo durante il mandato, nonostante gli impegni presi con gli elettori, o quando i partiti politici esistenti si riformano attorno ad un cosiddetto volto nuovo, gli elettori meritano almeno che si giochi a carte scoperte", recita la nota dell'esecutivo SDS. "Nascondere queste intenzioni fino agli ultimi mesi prima delle elezioni, significa introdurre nello spazio politico una confusione deliberata e pianificata. È nell'interesse degli elettori e di un corretto contesto elettorale che le diverse alternative siano presentate tempestivamente e in modo chiaro", così ancora l'SDS. Tuttavia, non si propone di escludere Logar dal partito o dal gruppo parlamentare, in quanto secondo la legislazione slovena un cittadino non può essere membro contemporaneamente di due partiti politici, prima o poi la decisione finale dovrà essere presa dallo stesso deputato. Poi la precisazione: "i futuri interventi e posizioni di Logar non potranno più essere considerati automaticamente posizioni dell'SDS, bensì di un nuovo partito in fase di costituzione". A fine novembre, lo ricordiamo, Anže Logar si e' dimesso dalla carica di presidente del consiglio, il massimo organo del partito democratico, per concentrare il proprio lavoro sulla piattaforma della collaborazione da lui guidata, confermando al contempo la volontà di rimanere membro e deputato dell'SDS fino alla fine del mandato. Candidato alle ultime elezioni presidenziali, Logar era considerato dagli analisti il possibile erede di Janez Janša alla guida dell'SDS. Qualcosa sembra essere cambiato negli equilibri interni della principale formazione politica all'opposizione, proprio dopo la nascita della sua piattaforma. Negli ultimi mesi i sondaggi collocano Logar ai vertici tra i personaggi politici più popolari in Slovenia.
In una prima reazione al comunicato dell'SDS, Anže Logar rileva di non aver preso alcuna decisione riguardo all'impegno politico al di fuori dell'SDS. Ha definito eccessivo e sproporzionato il distacco del partito dalle sue posizioni. "Se vogliamo progredire come società, dovremo lavorare insieme", è convinto. Ha espresso rammarico per la mossa del partito democratico, in cui milita da più di 23 anni. "In un momento in cui a causa delle misure dannose del governo sloveno servono soprattutto dialogo e cooperazione, la divisione non è la risposta giusta", ha affermato Logar. Allo stesso tempo ha anche rilevato che non esiste alcuna associazione della Piattaforma della collaborazione come soggetto politico, ma un tentativo socialmente vantaggioso, di creare condizioni per il dialogo in una Slovenia altrimenti politicamente divisa.
Delio Dessardo