Sono oltre 400 gli edifici, tra cui moltissime case, completamente distrutti o diventati inagibili a causa delle alluvioni che hanno colpito la Slovenia. Queste le stime ancora approssimative del Ministero della difesa, i cui effettivi sono stati i primi, in molti casi, a raggiungere le aree devastate, a causa delle vie di comunicazione completamente bloccate. Circa 8 mila le persone evacuate, soltanto nel primo giorno delle alluvioni l'esercito e la polizia hanno tratto in salvo oltre 200 persone che avevano cercato riparo sui tetti delle case o sugli alberi per sfuggire alla furia dell'acqua. Il segretario di stato al Ministero della difesa, Rudi Medved, ha detto che la situazione più grave viene registrata in Carinzia e nell'Alta Valle della Savinja. La sfida per lo Stato è ora quella di provvedere il prima possibile a garantire una sistemazione dignitosa alle persone che sono rimaste senza casa. In questa iniziativa si sono inseriti anche molti cittadini che hanno messo a disposizione case, appartamenti e altri spazi abitativi. Ora è in corso una campagna per controllare le offerte e le necessità nelle singole aree interessate, ha sottolineato ancora Medved. Le offerte in questo senso aumentano di ora in ora, bisogna però verificare a quali condizioni queste strutture vengono messe a disposizione, per evitare speculazioni. Intanto il premier Robert Golob, che nell'alta valle della Savinja ha visitato alcune delle aree maggiormente colpite, ha assicurato che lo stato ha mezzi sufficienti per mettere in pratica i provvedimenti volti a sanare le conseguenze delle catastrofiche alluvioni. La priorità andrà a quanti sono rimasti senza un tetto sopra la testa. "Dobbiamo guardare in faccia la realtà davanti a questa distruzione", ha detto Golob, "procedere passo per passo, giorno dopo giorno, in questa primissima fase, poi sarà necessario trovare soluzioni a lungo termine".
Delio Dessardo