Al via questo lunedì lo sciopero in decine di Unità amministrative della Slovenia. In base ai dati diffusi dal Sindacato di categoria e ripresi dall'agenzia STA hanno aderito alla protesta 41 delle complessive 58 Unità amministrative. In 26, incluse Lubiana, Maribor e Capodistria, durerà tre giorni, da lunedì a mercoledì, in 15 un solo giorno, nella maggior parte dei casi mercoledì. Per quanto riguarda la nostra regione saranno regolarmente operative Isola e Pirano. Il Ministero della Pubblica Amministrazione si rammarica per la protesta, al contempo sottolinea che i problemi devono essere risolti attraverso un dialogo costruttivo e con una revisione completa del sistema salariale. Il segretario di Stato al Ministero della Pubblica Amministrazione, Jure Trbič, ha detto che si è consapevoli delle sfide e delle difficoltà che le Unità ammnistrative si trovano a dover affrontare da molti anni, ma si tratta di problemi che riguardano l'intero settore pubblico e anche quello privato; quindi, l'unica soluzione viene vista nel raggiungimento di un accordo generale sulla riforma del sistema salariale. Si tratta di richieste, fanno sapere dal direttorato per il pubblico impiego, che verranno prese in considerazione nel quadro delle trattative generali sul rinnovo del sistema salariale; negoziati si sono svolti già nei giorni scorsi, disertati però dal sindacato di medici e dentisti Fides, ancora in sciopero. Questa settimana è in programma anche un'altra protesta, quella organizzata dai Pubblici ministeri per la giornata di mercoledì. Tre ore di interruzione del lavoro nei tribunali, in quelle restanti verranno affrontate soltanto questioni di assoluta priorità. All'origine dell'agitazione gli stessi motivi per cui i giudici hanno organizzato una protesta durata due settimane, dal 10 al 24 gennaio; la mancata attuazione della sentenza della Corte costituzionale in materia di aumenti salariali, che riguarda sia i giudici che i Pubblici ministeri. A proposito dei giudici, questa settimana il direttivo dell'Associazione nazionale magistrati deciderà on merito ad eventuali nuove iniziative se il Ministero della Giustizia non rispetterà la delibera della Corte.
Delio Dessardo