A un anno circa dall'incidente ferroviario nel quale un treno nei pressi di Postumia ha investito mortalmente due operai, gli investigatori hanno concluso l'inchiesta sull'incidente denunciando tre dipendenti delle Ferrovie slovene. La polizia non ha rivelato i nomi delle persone coinvolte per motivi di privacy. Come ricordiamo l’incidente è avvenuto nei pressi del villaggio di Rakitnik a sud di Postumia sulla linea Lubiana- Capodistria. Le persone coinvolte erano dipendenti addetti alla manutenzione delle ferrovie; gli operai non sarebbero stati avvisati dell’arrivo del treno passeggeri, su cui viaggiavano dieci persone rimaste incolumi. “Un'indagine interna già a gennaio aveva mostrato che né l'operatore né il guardiano di turno avevano rispettato tutti i protocolli” avevano comunicato già a gennaio le stesse Ferrovie dello stato. A undici mesi dall’accaduto si è pure conclusa l’indagine condotta dalla Criminalpol capodistriana, Primož Ogrinc ha spiegato che “in base ai dati raccolti si e’ deciso di presentare una denuncia penale contro tre persone fisiche, dipendenti delle Ferrovie slovene, con l'accusa di un fondato sospetto di aver commesso il reato di messa in pericolo di particolari tipi di trasporto pubblico", la detenzione prevista per questo tipo di reato può ammontare a otto anni di reclusione, trattandosi “ di un reato commesso per negligenza e con la violazione delle normative sulla sicurezza”, ha detto Ogrinc precisando che la causa dell’incidente e’ da imputare esclusivamente al fattore umano inquanto “Tutti i dispositivi sul treno funzionavano perfettamente" lo aveva già detto Matjaž Kranjc direttore della infrastrutture gestite dalle ferrovie dello stato a gennaio puntando il dito verso determinate persone che non avrebbero rispettato i protocolli di sicurezza del caso. Nello specifico la causa dell’incidente è da imputare al mancato annuncio della partenza del treno da parte del preposto operatore ferroviario, impegnato con una conversazione privata tramite dispositivi di servizio; ma l’incidente poteva essere evitato pure in un secondo momento dal guardino preposto alla sicurezza della linea, il quale disponeva degli orari di partenza precisi dei treni, ha detto Kranjc. Non ha nessuna colpa invece il macchinista che ha lanciato ben tre segnali acustici per segnalare l’avvicinamento del treno al cantiere. Una delle vittime aveva già in passato segnalato ai superiori un comportamento poco diligente da parte dei guardiani di sicurezza, sempre scagionati dai preposti tribunali.
Dionizij Botter