Foto: BoBo
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Il comparto scuola torna in piazza per rivendicare il riconoscimento dei propri diritti. Lo aveva annunciato il leader del sindacato dell' istruzione Branimir Štrukelj. In caso di mancato accordo con il governo sarebbero proseguite le manifestazioni di protesta.

E' stata annunciata per mercoledì prossimo, 14 marzo, una nuova giornata di sciopero. I membri del sindacato scuola scenderanno in piazza in ben 11 città, a differenza dello scorso mese quando tutto si diedero appuntamento nella centralissima Piazza del Congresso a Lubiana. Tra le città coinvolte Lubiana, Marubor, Murska Sobota, Kranj e Capodistria.

L'inizio delle proteste e' fissato per le ore 12, i comitati di sciopero prevedono la presenza tra le 500 e le 2mila 500 persone per manifestazione. Il sindacato SVIZ invita anche la popolazione locale ad aderire allo sciopero e a sostenere le rivendicazioni degli operatori scolastici. Stando ai dati del sindacato dovrebbe aderire allo sciopero il 90 percento dei lavoratori. Tra le rivendicazioni la valorizazzione della professione, l'aumento dell'indennità ferie soprattutto per i dipendenti che percepiscono la paga minima e l'aumento dei salari del 2 o 3 per cento.

Intanto sempre dal fronte sindacale stanno andando avanti le trattative di fusione tra due delle maggiori sigle sindacali nazionali: i Sindacati Liberi, che contano 160 mila iscritti e il sindacato Pergam con 20 mila mmebri. Le due sigle, stando ad indiscrezioni, si sarebbero dovute unire già all'inizio dell'anno. L'idea è sempre attuale e le attività in questo senso proseguono, hanno assicurato i vertici dei Sindacati Liberi.