La Slovenia continuerà il suo impegno affinché venga riconosciuto lo Stato di Palestina. Lo ha detto il Ministro degli Esteri, Miro Cerar, a colloquio a Lubiana con l'omologo palestinese Riad Malki, precisando che i riconoscimenti dovrebbero arrivare innanzitutto da un gruppo di Paesi dell'Unione Europea, per sortire l’effetto sperato. "La Slovenia", ha spiegato Cerar, "non ha rinunciato al progetto di arrivare ad un riconoscimento ufficiale dello stato palestinese, resta la principale preoccupazione della sua politica estera". Secondo Cerar l'istituzione di uno stato autonomo palestinese avrebbe un impatto positivo sul processo di pace in Medio Oriente, processo di cui ha auspicato un nuovo slancio. Il principio dei due stati è l'obiettivo perseguito ha sottolineato il capo diplomazia sloveno. Malki si è detto soddisfatto della presa di posizione del governo di Lubiana. "Aspettiamo - ha detto - che arrivi il momento giusto". Nel colloquio si è parlato anche dei rapporti tra palestinesi e israeliani e degli sviluppi nella regione mediorientale. La Slovenia, ha ricordato ancora Cerar, sostiene tutte le iniziative per ridurre le tensioni nella Striscia di Gaza, iniziative portate avanti con il patrocinio delle Nazioni Unite e dell'Egitto. Importante pure la riconciliazione tra le opposte correnti palestinesi.

La Slovenia è attiva anche sul piano umanitario con gli aiuti alla popolazione palestinese, attraverso un programma di riabilitazione e di sostegno psicosociale alle vittime del conflitto con Israele, che riguarda in particolare i bambini. Ricordiamo che già a fine 2014 il partito Levica-Sinistra aveva proposto che la Slovenia riconoscesse la Palestina come stato indipendente e sovrano; l'allora governo Cerar però, pur esprimendo in linea di principio parere favorevole all'iniziativa, non l'aveva poi appoggiata.

Delio Dessardo

Foto: Reuters
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