Al valico di confine di Krmačina presso Metlika sono iniziati i lavori di rimozione del filo spinato installato nel 2015 dal governo Cerar per fronteggiare le crisi migratorie. All'inaugurazione dei lavori nella regione della Bela Krajina hanno partecipato anche il capo della polizia Boštjan Lindav e la Ministra degli interni Tatjana Bobnar, la quale ha annunciato che intende dare un nuovo orientamento all'attuale politica migratoria; questa dovrebbe puntare di più sul rispetto dei diritti umani e dello stato di diritto. In una breve cerimonia è stato ricordato che le barriere col filo spinato sono state collocate dall'esercito in un periodo in cui l'emergenza aveva raggiunto il suo apice, quando migliaia di migranti stavano cercando quotidianamente la via per raggiungere i Paesi dell'Europa occidentale, in particolare la Germania, passando per la cosiddetta rotta balcanica. "Le condizioni di allora non sono quelle di oggi" ha detto la Ministra degli interni ed "è inaccettabile - ha aggiunto - che quel filo spinato diventi un elemento costante della politica confinaria". "I fatti hanno dimostrato - così ancora la Bobnar - che questa barriera non ha arrestato affatto il flusso dei migranti, ma ha invece influito negativamente sulla vita a ridosso del confine, provocando peraltro la morte di persone e animali". Alla soddisfazione dei partiti della coalizione di governo, ma anche di gran parte della popolazione che vive a cavallo del confine sloveno-croato, si contrappongono le critiche dell'opposizione, in particolare di Nuova Slovenia. In una dichiarazione ripresa dalla pagina online di RTV Slovenia il partito conservatore sostiene che la rimozione delle barriere al confine è un errore di valutazione in quanto "peggiorerà il grado di sicurezza alle frontiere". L'NSi propone, in via di compromesso, una "rimozione graduale e selettiva". (a.c.)

Foto: BoBo
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