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Nella seconda puntata di Finisterre siamo ritornati sulla Magna Via Francigena (da Prizzi a Palermo) facendovi ascoltare le voci di chi abbiamo incontrato lungo il cammino (tra i tanti ospiti pure il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. A seguire in collegamento telefonico Isabella Zuliani dell’associazione Lunghi Cammini con cui abbiamo parlato di cammini educativi di « rottura » rivolti ad adolescenti e giovani in situazioni di disagio. In studio, assieme a noi anche Andrea Bellavite e Paolo Zuliani alcuni degli ideatori del Cammino Celeste che da Aquileia porta al Monte Lussari. In chiusura ci siamo collegati con la collega Stefania de Maria (Radio Rai FVG) durante la trasmissione « Un tranquillo weekend da paura », assieme a lei in studio l'attrice Ariella Reggio.
190 epizod
Trasmisisone estiva in onda dalla Taverna di Capodistria. Notizie,novita' e musica dal vivo selezionate da Barbara Urizzi.
Nella seconda puntata di Finisterre siamo ritornati sulla Magna Via Francigena (da Prizzi a Palermo) facendovi ascoltare le voci di chi abbiamo incontrato lungo il cammino (tra i tanti ospiti pure il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. A seguire in collegamento telefonico Isabella Zuliani dell’associazione Lunghi Cammini con cui abbiamo parlato di cammini educativi di « rottura » rivolti ad adolescenti e giovani in situazioni di disagio. In studio, assieme a noi anche Andrea Bellavite e Paolo Zuliani alcuni degli ideatori del Cammino Celeste che da Aquileia porta al Monte Lussari. In chiusura ci siamo collegati con la collega Stefania de Maria (Radio Rai FVG) durante la trasmissione « Un tranquillo weekend da paura », assieme a lei in studio l'attrice Ariella Reggio.
Nell’ultima puntata della stagione lo scrittore Luigi Nacci ci ha presentato il suo ultimo libro “Non mancherò la strada” (Editori Laterza). Abbiamo contattato al telefono Elia, studente universitario di Borgo Grotta che ha da poco percorso oltre quattromila chilometri in solitaria in mountain bike, raggiungendo dopo 36 giorni Lisbona. A seguire Andrea Bellavite ci racconta una camminata sul Sabotino prevista l’11 settembre. Abbiamo concluso la stagione con Milio Millemiglia (Simone Emilio di Betta), 29enne friulano partito a piedi il 30 maggio da Nimis (ed ancora in viaggio) per raggiungere e percorrere il Cammino del Nord e raggiungere poi Finisterre.
In questa puntata ritorna Fabrizio Masi di Viaggiare Slow che ci presenta il nuovo tour in bici, in partenza a fine settembre, da Trieste a Pola. A seguire, in occasione dei 20 anni dalla pubblicazione de “La strada per Istanbul” (recentemente ristampato in versione tascabile da Ediciclo), contatteremo l’autore Emilio Rigatti, che nel celebre libro narra l’avventura in bici dello stesso Rigatti e dei suoi illustri amici Paolo Rumiz e Francesco Tullio Altan, pellegrini a pedali da Trieste a Istanbul, attraverso i Balcani. Assieme a noi anche Luca Mastropasqua, Coordinatore regionale FIAB FVG, che ci presenta la 4.a Giornata del Tagliamento, una manifestazione che ha lo scopo di valorizzare l’importante fiume e il suo territorio. In particolare, l’evento a carattere ciclo escursionistico è organizzato per promuovere la realizzazione della ciclovia del Tagliamento
In questa puntata abbiamo celebrato i 50 anni di Interrail assieme a Paolo Torazzo, che nel 1992 assieme ai suoi 4 amici ha attraverso l’Europa in treno, un viaggio pianificato per mesi che è diventato un libro. A seguire Daniele Moschini, guida della Compagnia dei Cammini, ma questa volta alle prese con la Parenzana, assieme alla sua famiglia. Con noi anche Giacomo Deperu, in viaggio dal 6 di agosto in kayak lungo le isole della costa croata (ha percorso più di 345 km!). In chiusura Gian Luca Scarpa che il 22 agosto partirà da Pirano in canoa, per arrivare a Venezia lungo la Rotta del Sale, con la finalità di sensibilizzare l'opinione pubblica il più possibile attraverso un crowdfunding, a favore delle Ricerca per il Morbo di Parkinson.
In questa puntata abbiamo conosciuto la travel blogger Giulia (Metavagante) reduce dal suo primo viaggio a piedi lungo il Cammino di Santiago. A seguire, è tornato a Finisterre Lorenzo Gambetta, partito in bici da Berlino seguendo le tracce della DDR e della Romantische Strasse. Infine, abbiamo sentito “l’esploratore di chiome” Andrea Maroè, da poco rientrato in Italia dopo 4 mesi nella foresta Amazzonica con l’obiettivo di scalare alcuni tra gli alberi piu belli al mondo, per misurarli sistematicamente in maniera scientifica e ottenere tutte le informazioni possibili a riguardo.
Puntata assieme al viaggiatore Pietro Franzese, che partito da Milano il 18 giugno vorrebbe raggiungere Capo Nord in sella della sua bici a scatto fisso, per sensibilizzare l’opinione pubblica nella lotta allo spreco alimentare e raccogliere 5 mila euro (un euro per ogni chilometro di percorso) da donare al Banco Alimentare della Lombardia. A seguire Giuliano Basso ci ha presentato la guida “A piedi nelle terre del Prosecco Superiore” (Ediciclo), 31 itinerari escursionistici tra paesaggio, storia, arte ed enogastronomia.
In questa puntata abbiamo intervistato Dino Lanzaretti che dal 2005 viaggia in sella della sua bici da un capo all’altro del pianeta (oltre 78 mila chilometri e piu di 67 paesi attraversati) spesso inseguendo imprese impossibili, nei luoghi piu freddi al mondo ( in Siberia toccando temperature di – 60° ). A seguire Matteo Valenzisi, il ventiduenne di Como che ha deciso di attraversare l’Italia a piedi da Milano a Roma, per raccogliere fondi da donare all’Associazione Italiana Sclerosi Multipla.
Nella quarta puntata abbiamo ospitato il viaggiatore seriale e nomade digitale Jacopo Di Biase, autore del libro “Il viaggio che ti cambia la vita”. A seguire, abbiamo conosciuto Giulia e Marco i creatori del gruppo fb “Viaggi per povery" che può contare su oltre 70000 iscritti “very poveri” che ravvivano il gruppo con i loro consigli per viaggiare con la minima spesa e il minimo impatto. Infine, è ritornato in onda con noi Andrea Bellavite, l'ideatore del “Cammino Celeste”, che attraversa il Friuli Venezia-Giulia da Aquileia al Monte Lussari.
In questa puntata abbiamo ospitato la viaggiatrice politologa e naturalista Valeria Barbi, in partenza per un lungo viaggio sulla Panamericana, la strada che collega l’Alaska all’Argentina, nato con l’obiettivo di documentare la perdita di biodiversità e il rapporto tra uomo e natura. A seguire Fabrizio Masi di Viaggiare Slow, che ci racconterà i nuovi viaggi in bici organizzati dall'associazione e la nuova guida dedicata alla Parenzana.
In questa puntata abbiamo intervistato il triestino Paolo che ci ha raccontato il suo primo viaggio in bici fino a Parenzo con la moglie Biljana ed un equipaggiamento non proprio da ciclo viaggiatore! A seguire vi presentiamo assieme a Claudio Cattaruzza “Donne in viaggio”, tre serate con tre viaggiatrici e scrittrici molto speciali. Infine un altro viaggiatore triestino, ossia Marco, che ha raggiunto a Santiago di Compostela (e poi a Finisterre) attraverso il Cammino Portoghese.
Con l’arrivo del palinsesto estivo ritorna Finisterre, la trasmissione dedicata alla cultura del viaggio lento come stile di vita, curata e condotta da Barbara Urizzi. In questa prima puntata assieme a noi anche gli amici della Compagnia dei Cammini, ospite infatti la guida Daniele Moschini che ci ha presentato il nuovo viaggio a piedi in Finlandia. A seguire invece, ospite in studio, l’ingegnere Fabio Gon, esperto promotore di mobilità ciclistica, con cui abbiamo parlato delle “Ciclabili dei Cantautori” di Turriaco (Go) .
Sveglia non troppo presto stamane e visita al comune di Buggerru dove ci ha accolto la sindaca nella bella stanza consiliare con un meraviglioso panorama sul porto. Nella sala due grandi quadri ricordano l’eccidio di Buggerru avvenuto nel 1904 quando i carabinieri spararono sulla folla di minatori in sciopero uccidendone tre. Nella piazza del paese si ricorda anche la tragedia del 1913, dove persero la vita quattro cernitrici che lavoravano nella laveria. Abbiamo proseguito con una visita alla Galleria Henry dove veniva trasportato il carbone con i vagoni sui binari della ferrovia a scartamento ridotto. Il nostro cammino c poi proseguito spostandoci a Villa Cidro da dove siamo partiti per la nostra ultima tappa del CMSB. LA tappa non è stata difficoltosa, ma forse perché l’ultima, forse per la stanchezza accumulata in questi giorni ci è parsa interminabile. Abbiamo attraversato una bella foresta e costeggiato il lago Sisinno e per la prima volta abbiamo anche perso una segnalazione e sbagliato strada. Grazie all’applicazione siamo riusciti a ritrovare il sentiero giusto e ad arrivare per tempo la posada Monti Mannu, meta della nostra giornata di cammino. E dopo la registrazione della nostra puntata e il timbro delle credenziali, una cena in posada con un bel camino acceso. Domani si torna a casa con dei bellissimi ricordi e la speranza di poter ritornare ancora in questi luoghi! Interviste a: Laura Cappello sindaca di Buggerru, Stefano Cappai guida della Galleria Henry, Simona della Posada “Monti Mannu”.
Infine è arrivata: la temuta tappa Masua-Buggerru. Per affrontarla degnamente i nostri ospiti hanno organizzato una giornata libera da visite, incontri o altri impegni e l’hanno sistemata in coda al nostro viaggio di conoscenza del CMSB, come abbiamo imparato a chiamare il Cammino Minerario di Santa Barbara, in modo che fossimo ben “in palla” con i muscoli allenati dai giorni precedenti. Per conto nostro abbiamo prudenzialmente optato per il tracciato definito come più agevole, che si presentava comunque con l’aspetto di una ripida salita dalla fine nascosta dietro la parte visibile dei monti. Timorosi ci siamo incamminati. Sergio ha tirato fuori dal bagaglio le sue bacchette da camminatore, riservate alle giornate più impegnative. La montagna ha però partorito un topolino: una giornata tranquilla, spesa in parte su qualche bellissima spiaggia, mentre qualche pellegrino nord europeo si faceva eroicamente il bagno. Per massima compiacenza del fato, il chiosco di bibite e panini chiuso presso il quale ci eravamo fermati verso l’una è stato raggiunto a sorpresa dai gestori che ci hanno rifornito di birre e panini al momento più opportuno. Cammina, cammina (non più di quattro ore in tutto) abbiamo raggiunto felicemente Buggerru, soddisfatti dell’ultima ora del nostro andare, trascorsa in un contesto spettacolare: il sentiero attraversa una macchia mediterranea verdissima che ci arriva alla vita, lasciandoci vedere il mare sulla sinistra, infinito sotto un cielo tersissimo. Intervista alla nostra guida Nicola Calvia, che dopo anni passati all'estero ha visto nel cammino un'opportunità per restare in Sardegna.
Per questa tappa Giampiero Pinna, presidente della fondazione che ha creato e cura il cammino, ci ha preparato una giornata speciale, organizzandoci una visita al luogo simbolico dove sono nate tutte le iniziative alle quali partecipiamo. Alle 8,30 del mattino ci siamo incamminati sul percorso della prima tappa, verso il monastero delle monache di clausura carmelitane dedicato alla Madonna del Buon Cammino. Là un’allegra sorella ci ha timbrato le credenziali e augurato il buon cammino del giorno di festa. Siamo subito partiti di buon passo e prima di mezzogiorno eravamo alla miniera di Monteponi dove si trova il Pozzo Sella, l’impianto che Pinna ha occupato per oltre un anno tra il 2000 e il 2001 per ottenere le previdenze che erano state promesse per alleviare i disagi conseguenti alle ripetute chiusure degli impianti minerari. Pozzo Sella ha dato il nome all’associazione che ha prima riallestito per scopi museali una parte degli impiantiti Monteponi poi ha partecipato alla nascita della fondazione che ha creato il Cammino Minerario. Abbiamo mangiato tutti insieme specialità sarde proposte su di un tavolo allestito in mezzo a un capannone dove si allineavano macchine utensili del patrimonio minerario.La giornata si è conclusa con una camminata alla volta del mare, che abbiamo raggiunto a Nebida.
Tappa breve, ma intensa e faticosa. Partenza a Nebida verso sud, per aggirare un promontorio e raggiungere la laveria Lamarmora, spettacolare monumento di archeologia industriale i cui resti privi di copertura sono caratterizzati da un susseguirsi di archi di mattoni rossi e pietre gialle che si stagliano sul paesaggio marino di un azzurro intenso e sul terreno viola, o il bianco dei faraglioni calcarei sullo sfondo. Poi la vera partenza alla volta di Masua in una serie di saliscendi a volte molto ripidi. Intanto il cielo si apriva e il sole era quasi pieno quando abbiamo raggiunto la miniera di Masua, ma soprattutto la meraviglia del giorno, la galleria per il trasposto di minerali di Porto Flavia, che deve il suo nome da quello della figlia maggiore del suo geniale creatore, l’ingegner Cesare Vecelli. L’impianto è interamente contenuto nella montagna e comprende una galleria di carreggio, cioè meccanizzata da carrelli elettrici, lunga 600 metri, dodici giganteschi silos per lo stoccaggio dei minerali posti al livello inferiore e più in basso ancora un nastro trasportatore per trasportare i minerali fino agli scivoli che li caricano sulle navi che attraccavano allo sbocco della galleria stessa. Il complesso consentiva il carico diretto di navi di grosso tonnellaggio in sostituzione del trasporto effettuato fino ad allora con barconi di legno. il tutto fu costruito in appena 18 mesi, tra il 1922 e il 1924 ed c rimasto in funzione fino alla metà degli anni Sessanta ed è tuttora visitabile. Interviste a: Marco guida alla Galleria di Porto Flavia, Luca responsabile tecnico del Cammino.
Nella quarta giornata di cammino abbiamo deciso di concerto con la Fondazione del cammino minerario di Santa Barbara e accompagnati all’ottima Ponziana, che sia il Villaggio nuragico di Seruci che la grande miniera di Serbariu dovevano essere visitati anche se non in linea con le tappe del nostro percorso. Il villaggio di Seruci si estende per quasi 6 ettari ed è uno dei più grandi della Sardegna, con un nuraghe centrale con quattro torri e un mastio centrale alto quasi 20 metri e risale tra il 1125 e l’845 a.C. Invece a metà degli anni ’30 viene scoperto il giacimento minerario di Serbariu per incrementare la produzione di carbone. Entra in vigore nel 1937 e viene chiuso ne 1964. In soli due anni a pochi chilometri nasce la città di Carbonia, tipica città razionalista, che viene abitata da persone attirata dalla Sardegna e da tutta Italia, con la promessa di un lavoro e di una casa. Le condizioni di lavoro erano terribili e senza nessuna tutela o sicurezza. le malattie e le morti dei minatori all’ordine del giorno. Le emozioni e i sentimenti forti che ci hanno procurato le due visite sono state stemperate all’arrivo a Portoscuso che ci ha accolto con uno splendido sole e un mare azzurro. Interviste a: Oscar socio dell’associazione culturale Villa Gonnesa, Loredana guida alla grande miniera di Sebariu e all’assessore di Carbonia Michele Stivaletta.
Eccoci alla terza tappa che ci ha portato dalla città abbandonata di Tratalias all’Isola di Sant’Antioco, passando attraverso le saline. Prima della partenza da Tratalias abbiamo visitato il nostro primo museo della giornata che ci ha fatto conoscere Tratalias com’era e com’è oggi, dopo che negli anni ’60 a causa della costruzione di una diga, il paese è stato gradualmente svuotato di tutti i suoi cittadini e riproposto più all’interno. E’ rimasta solo una bellissima chiesa medioevale dedicata a Santa Maria di Monserrato, un ristornante ed alcune case che sono state restaurate per ospitare giovani artigiani con il tentativo di realizzare albergo diffuso. Partiti da Tratalias abbiamo camminato verso il mare che si intravedeva in lontananza. La visita alle saline è stata particolarmente interessante e suggestiva, regalandoci montagne di sale di riflessi e colori rosati, e camminando sulla striscia di terra che collega le saline a Sant’Antioco tra la laguna e il mare abbiamo visto garzette, gabbiani, e fenicotteri rosa con le ali quasi fucsia. L’arrivo a Sant’Antioco ci ha visto un po’ provati e abbiamo finito con una visita al Museo archeologico Barreca che consigliamo vivamente anche e soprattutto per una piccola statuina di origine nuragica che da sola ci ha fatto passare tutta la stanchezza.
Oggi seconda tappa del cammino, ma prima vera tappa di grande soddisfazione. Immediatamente siamo entrati nel clima del cammino. Da Nuxis a Santadi circa 15.3 km percorsi in quasi 5 ore. Due brevi digressioni ci hanno portato a visitare due bellissimi luoghi storici di interesse storico e e culturale. Il Pozzo sacro di Tattinu è un monumento circolare in pietra dell’XI secolo a.c. Usualmente è coperto da un tetto di legno che lo preserva dalle intemperie ma fortunatamente oggi era scoperto e siamo potute scendere a visitarlo. La chiesa di Sant’Elia è di epoca bizantina a pianta a croce. La natura ci ha avvolto nel suo abbraccio unitamente a capre, pecore e cavalli. Dopo una splendida camminata non poteva mancare uno spuntino con l’ottimo cibo sardo e per finire la visita al Museo archeologico di Santadi con i reperti provenienti da diversi siti archeologici sardi. Interviste a: Ponziana Ledda (archeologa, speleologa e promotrice del Cammino) e Giacomo Paglietti (direttore del Museo Civico e Archeologico di Santadi).
Il villaggio minerario di Rosas è un piccolo borgo incastonato tra i monti e immerso nel silenzio del bosco, riqualificato deliziosamente ad albergo diffuso. C’è tutto, incluso uno spazio museale dove si può respirare ancora il lavoro usurante delle cernitrici, le donne addette nella laveria, alla separazione del minerale dall’inerte. E' cominciata cose la prima giornata di cammino, proseguita inerpicandosi sulla montagna per poi scendere fino alla miniera di “Sa marchesa”, dove lo Speleo club Nuxis, che gestisce il sito, già ci attendeva con una lunghissima tavolata imbandita. A seguire l’incredibile grotta di Acquacadda, la cui esplorazione dal 2019 ha portato e sta riportando alla luce reperti ricchissimi: nel ventre della terra, tra il bianco delle colonne di calcare ed il rosso degli scavi, la grotta sta restituendo via via numerosi resti di ceramica, ossa umane e pochi chilometri ancora fino a Nuxis, dove si è conclusa la nostra prima tappa . Interviste alla guida Anna Rita Garau, a Giampiero Pinna, all'archeologo Riccardo Cicilloni e a Roberto Curreli, presidente dello Speleo Club.
Partiti da Roma e da Trieste ci siamo incontrati ad Iglesias per iniziare l’avventura, con lo spunto e l’energia di due coppie di pellegrini che ci hanno passato il testimone, arrivando a chiudere il cerchio dei 500 km di cammino. Ricevute le credenziali, abbiamo scavalcato la montagna (non ancora a piedi…) per arrivare al suggestivo e sperduto villaggio minerario di Rosas. Interviste alle camminatrici Michela e Claudia, alla studentessa Barbara Bastos e a Giampiero Pinna .
La diretta della regata velica piu popolare al mondo. Da Trieste, assieme a Barbara Urizzi, Daniele Kovacic, Rosanna Bubola e allo staff triestino che ogni anno coadiuva i conduttori (Patrizio Battiston, Nikola Sovilj, Perla del Sole) ospiti e protagonisti di questa 53ima edizione. Interviste a: Mitja Gialuz (presidente della societr velica di Barcola e Grignano), Sergio Nordio (Osmer), Maxino, Berti Bruss (Dis-Equality), Eugen Ban (Unione delle Associazioni Sportive Slovene in Italia), Claudio Petronella (Moon Safari), Furio Benussi, Lorenzo Bressani, Andrea Fabris (associazione piscicoltori italiani).
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