“Siamo dispiaciuti dei continui errori, delle sgrammaticature, degli strafalcioni nelle traduzioni italiane, come pure delle citazioni fatte solamente in lingua croata e della denominazione monolingue della nostra cittadina e ripeto che il nostro sodalizio è reperibile e pronto a fornire supporto per evitare situazioni simili”. Così Tamara Brussich presidente della Comunità degli italiani di Pola che nei giorni scorsi, assieme al presidente dell’Assemblea comunitaria, Daniele Kumar e a quello del Consiglio locale per la minoranza italiana, Ervino Quarantotto, si è rivolta alle autorità: sindaco, vicesindaci e consiglieri municipali. Nella lettera aperte oltre che a sottolineare la necessità di un controllo più attento ed efficace delle traduzioni in lingua italiana che vengono esposte al pubblico, emerge il disagio e la vergogna sentiti dalla componente italiana a causa della noncuranza nei confronti del bilinguismo e della pariteticità della lingua italiana. I firmatari della missiva richiedono perciò ai vertici cittadini un pronto intervento di correzione della tabella nel nuovo parco dedicato ad Anna Frank come pure una tabella bilingue della citazione della giovane scrittrice divenuta il simbolo della Shoah per il suo diario. Viene sollecitato inoltre l’uso della denominazione bilingue della Città così come previsto dallo statuto cittadino e si richiede una chiara definizione dei compiti e degli oneri del vicesindaco CNI di Pola e il pieno espletamento degli stessi. Nella lettera, le istituzioni della minoranza si dichiarano pronte al dialogo e alla collaborazione e allo stesso tempo auspicano maggiore serietà e un’ attività coordinata onde garantire rispetto e pari dignità alla lingua e all’identità italiana della cittadina che vanta di essere aperta, plurilingue e multiculturale.
Da rilevare che gli errori contenuti nella tabella in questione, sono emersi pure nel corso di una recente riunione dedicata all’utilizzo della palestra delle scuole elementare e media superiore italiane di Pola. Nell’occasione il deputato al seggio specifico, Furio Radin si è detto “rammaricato per il fatto che un nobile gesto sia stato oscurato da errori d’ ortografia e di contenuto nella sua versione italiana” ed ha richiesto al vice sindaco CNI di intervenire per una pronta correzione. “Si sta già provvedendo in merito”, la risposta di Bruno Cergnul che -interpellato sull’accaduto - è intervenuto pure all’ultima seduta del Consiglio cittadino. “Lo sbaglio non è stato volontario, si è verificato nella trasmissione delle comunicazioni”, ha detto il vicesindaco rilevando che con la sua nomina la posizione della CNI e di conseguenza della lingua italiana è migliorata. Constatazione condivisa pure dal sindaco Filip Zoričić che esprimendo disappunto per i tentativi di strumentalizzazione dell’intera vicenda ha fatto presente che l’ attuale amministrazione sta applicando lo statuto dimenticato dal 1993 in qua.
(lpa)