Una riunione fiume quella di questa sera dell'assemblea dei soci della Comunità degli Italiani “Santorio Santorio” di Capodistria, convocata dopo molto più di un decennio. L'ultima convocazione risale infatti al 14 maggio del 2004. Un dato confortante per quanto riguarda la vitalità del sodalizio, secondo il presidente Mario Steffé, che ha ammesso il fatto che da diversi anni l’assemblea non è mai stata convocata, nonostante fosse previsto dallo statuto. Una consuetudine errata, ereditata dal passato, che è stata denunciata durante la campagna elettorale per il rinnovo dei vertici dell’associazione; alla quale si è pensato di dare una risposta esaustiva con questa prima riunione, che sarà sicuramente seguita da altri appuntamenti. A spiegarlo è stato lo stesso Steffé, che ha anche detto di augurarsi che si possa procedere in modo collegiale e nel massimo rispetto, visto il clima molto acceso e le contrapposizioni emerse in questi mesi anche in seno alla locale Comunità degli Italiani.
Un appello che è stato solo parzialmente ascoltato, visto che le contestazioni da parte di alcuni dei presenti sono state parecchie (ma anche molto civili) relative sia al bilancio sia all’organizzazione del lavoro, appellandosi in molti casi allo statuto. Particolarmente sentita è stata la discussione relativa al periodico informativo “La Città”, che da tempo non viene più pubblicato e che alcuni soci vorrebbero poter rileggere. Steffè ha spiegato che la volontà di riprendere con la pubblicazione c’è, ma che è necessario capire come fare senza incorrere in costi troppo onerosi. Un’ipotetica soluzione, ha detto, potrebbe essere trovare mettere in piedi un progetto condiviso con la locale CAN che finanzia un suo foglio informativo. Clio Diabaté ha espresso i suoi dubbi su un'operazione di questo tipo che, secondo lei, metterebbe in discussione l’autonomia del periodico della Comunità.
Nel consiglio della Comunità scelti i titolari per ogni settore di interesse, ha comunicato il presidente, che ha annunciato anche la prossima apertura di un sito della “Santorio”, dove sarà possibile trovare tutte le informazioni. Un programma aperto a tutte le proposte, ha garantito Steffè, che ha delineato quelle che sono le linee programmatiche per i prossimi anni che riprendono vecchi temi e ne promuovono alcuni di nuovi, volti a rendere la Comunità più moderna.
Emerse critiche per quanto riguarda la gestione degli spazi che a detta di alcuni non sono più a disposizione dei membri del sodalizio, come la sala sociale. Chiesto anche a cosa serve e chi svolge la propria attività nel cosiddetto spazio giovani. Steffè ha detto di rendersi conto del problema e ha spiegato che è prevista la ristrutturazione di alcuni spazi del palazzo, che potranno (al massimo entro due anni) accogliere molte delle attività svolte dai soci. Nel frattempo si è impegnato a svuotare alcune stanze, anche se ha detto che in realtà la Comunità necessiterebbe di un magazzino per risolvere definitivamente la carenza di posto.
Vista l’ora ormai tarda si è poi scelto di saltare le varie, con la promessa da parte della dirigenza di convocare un’assemblea entro la fine dell’anno.
Barbara Costamagna