L'idea principale del convegno del Circolo culturale "Istria" era quella di trovare una soluzione che aiutasse ad andare oltre all'attuale stato di isolamento in cui si trovano le diverse realtà degli italiani dell'Adriatico orientale, ma anche per trovare una sintesi e superare l'individualismo che spesso caratterizza queste stesse realtà. Mettersi in rete: questa la parola d'ordine per garantire un futuro allo sviluppo della cultura istro-veneta, ma anche per uscire, appunto, dalle ottiche di "apparenti gelosie" che portano quasi a competere fra loro associazioni stesse, che invece dovrebbero attivamente collaborare.
Tra le proposte per sopperire a queste problematiche la più percorribile e la più efficace, secondo i partecipanti al dibattito, sarebbe quella di istituire una cabina di regia che metta in comunicazione le diverse realtà e che alla fine tiri le somme e faccia una sintesi delle diverse proposte, oltre che occuparsi di rendere coese le associazioni ed anche gestire "centralmente" i fondi economici.
Proprio la comunicazione rivestirebbe una grandissima importanza strategica. Fondamentale, secondo quanto espresso dai partecipanti al convegno, costituire un progetto giornalistico. In un momento come quello attuale, in cui o si comunica o non si è nessuno, si evidenzia che una piattaforma editoriale e multimediale può anche rispondere prontamente ad eventuali attacchi mediatici ed alle "fake news". Necessarie in questo senso, delle figure professionali con una chiara visione della realtà istro-veneta.
Richiesta, inoltre, maggiore collaborazione tra i media già esistenti della minoranza, anche se è stato sottolineato come forse, in questo senso, qualcuno non vuole ci sia questa collaborazione.
Un passaggio, durante la discussione, anche sulla questione dei beni abbandonati: all'Italia verrà chiesta, anche per una questione morale, una chiusura formale di questa questione.
Davide Fifaco