Più che a parlare ieri sera a Pirano, Felice Žiža ha voluto ascoltare; sentire problemi, opinioni e suggerimenti dei connazionali. Ampio il ventaglio degli argomenti emersi nel corso dell'incontro che ha aperto il secondo ciclo di visite nelle Comunità degli Italiani e in alcune Comunità locali del Litorale. Attuazione del bilinguismo ancora una volta il leitmotiv della serata analizzato in tutte le sue sfaccettature. Dai tribunali poco propensi all'uso dell'italiano agli errori nelle traduzioni di tutti i tipi e in tutti i luoghi, dalle più lunghe attese per l'ottenimento di un qualsiasi documento bilingue alle assunzioni di personale bilingue negli uffici dell'amministrazione pubblica per arrivare poi alla qualità dello studio della lingua italiana nelle scuole della maggioranza ma anche a quello nelle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado della CNI. Toccata pure l'eterna questione della tutela del patrimonio culturale autoctono della comunità italiana con riferimento alle Saline di Sicciole, progetto che faceva ben sperare ma che ora sembra arenato mentre per la salvaguardia di quello architettonico auspicata un'armonizzazione tra i comuni costieri. Tra gli ultimi impegni del deputato, interessante per i piranesi, la sua partecipazione sabato scorso a Roma, alla Cerimonia ufficiale per il Giorno del Ricordo sulla quale si è soffermato pure ai nostri microfoni.
"Un'occasione importantissima anche per i rappresentanti degli italiani rimasti dunque per la Comunità nazionale italiana di Slovenia e Croazia perché è doveroso ricordare quella che è stata una grande tragedia per tutti gli italiani dell'Adriatico orientale; un dramma che ha diviso un popolo, ha diviso famiglie e ha portato tanto dolore sia tra quanti decisero di abbandonare la propria terra ma anche tra quanti invece vi rimasero".
Che cosa ne pensa delle polemiche di questi giorni e seguite ad alcune dichiarazioni, Felice Žiža risponde che "Chi vuol far polemica trova sempre l'appiglio, la scusa per farlo. Per alcuni ogni occasione è buona per tentare di cambiare le carte in tavola soprattutto quando gli argomenti sono delicati. Qua si parla di regimi totalitari che hanno fatto del male, uno, prima e durante la guerra ed il secondo durante il conflitto e nei decenni che lo hanno seguito. Io credo che oggi bisogna accettare le conclusioni degli storici ma soprattutto perdonare per poter avviare una nuova pagina storica caratterizzata - dopo tante sofferenze- da un nuovo clima di pace e prosperità per i popoli della nostra area. Con la caduta dei confini e soprattutto con l'entrata della Slovenia e della Croazia in Europa le cose si stanno pian piano appianando, i popoli si stanno ricongiungendo e impegnando per un futuro comune migliore".
Nell' intervento al Quirinale, il presidente Mattarella ha ringraziato espressamente i rimasti, nominando i deputati italiani ai Parlamenti di Lubiana e Zagabria, Žiža e Radin. "Il Capo dello stato ha voluto valorizzare la presenza della rappresentanza CNI, ovvero della delegazione dell'Unione italiana di cui tutti facevamo parte. Un importante riconoscimento alla nostra presenza e al nostro impegno nel mantenimento della lingua e della cultura italiana in questi territori. La nostra partecipazione assieme a quella degli esuli ha avuto anche un alto valore simbolico perché solo con una più stretta collaborazione che includa anche Slovenia, Croazia ed Italia riusciremo ad affermare una società libera e democratica da consegnare alle future generazioni".
Felice Žiža ha ricordato infine che per evitare il ripetersi degli errori del passato bisogna conoscerlo e ricordarlo e anche perciò come proposto dal presidente Mattarella per le scuole in Italia sarebbe utile far studiare questa triste pagina della nostra storia pure nelle scuole della minoranza e ancor più in quelle della maggioranza.
Lionella Pausin Acquavita