“Sanare una ferita profonda nella memoria e nella coscienza nazionale”, diceva il capo dello stato italiano, Sergio Matarella, nel 2015 pochi giorni dopo il suo insediamento avvenuto alla vigilia della Giornata del Ricordo. Nonostante la grande attenzione dimostrata dal capo dello Stato italiano per quella pagina storica di grande sofferenza per gli italiani dell’Adriatico orientale, ci sono voluti -per una serie di coincidenze diverse- più anni per riportare al Quirinale, sulla scia dei presidenti Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano, la celebrazione ufficiale. Celebrazione che vedrà partecipi gli esponenti della Comunità nazionale italiana di Slovenia e Croazia.
“E’ un invito importante perché per la prima volta ci sarà una delegazione completa di chi rappresenta gli italiani in Istria, Fiume e Dalmazia, di quella parte rimasta a mantenere viva lingua e cultura italiana e a testimoniare la presenza storica in questi territori e condivide la comune storia di un popolo costretto ad abbandonare la propria terra”, ci ha dichiarato il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, rilevando l’importanza istituzionale, culturale e politica dell’avvenimento.
A rappresentare la Comunità italiana ci saranno, oltre che a Tremul, il presidente dell’esecutivo UI, Marin Corva, quello dell’Assemblea, Paolo Demarin, assieme alla vicepresidente, Arianna Braiko, e i deputati al seggio specifico ai parlamenti di Lubiana e Zagabria, rispettivamente Felice Žiža e Furio Radin.
“Una presenza fondamentale dal punto di vista simbolico”, ci ha rilevato ancora Tremul non mancando di ricordare di aver colto l’occasione della visita a Roma per una serie di altri incontri. “Vogliamo ringraziare Governo e Parlamento per il rifinanziamento della Legge a nostro sostegno e di quella a sostegno degli esuli e per quella che supporta l’editoria italiana all’estero”.
Soddisfazione per la celebrazione solenne al Quirinale anche dalle Associazioni degli esuli.
“Il Presidente, Sergio Matarella dà seguito al calore umano e alla vicinanza espresseci lo scorso anno”, ha affermato il presidente della Federesuli, Antonio Ballarin, che ha ricordato per l’ennesima volta come “la Memoria dell’Esodo Giuliano Dalmata deve essere adeguatamente trasmessa, insegnata e celebrata affinché una società civile più giusta non ripercorra gli errori e i traumi del passato”.
Lionella Pausin Acquavita