"L'idea è nata dal mio libro sull'esodo “Nel silenzio della memoria” nel quale parlo dei differenti silenzi che ho incontrato durante la mia ricerca della memoria sull’esodo e le conseguenze che ha creato in Istria. Questi laboratori vogliono mostrare il potere curativo della narrazione nelle comunità, e sono dedicati a tutte le persone della regione costiero-carsica che desiderano lavorare su sé stesse tramite l'elaborazione dei ricordi e delle storie incompiute del passato. Le storie inconcluse e il ricorrere del passato possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita nel presente, per questo motivo lo scopo del progetto è scoprire come le difficili prove della guerra e del dopoguerra, in particolare come le ingiustizie abbiano influenzato la vita delle famiglie su entrambi i lati del confine.
Siamo interessati alle storie di persone che hanno vissuto in prima persona o attraverso i loro cari le violenze del fascismo, della guerra e del socialismo. L'obiettivo del progetto è quello di raccogliere storie sulle esperienze vissute durante le diverse vicende storiche lungo il confine che saranno pubblicate alla fine del progetto nella pubblicazione “La mia storia dal silenzio”. I partecipanti in questi laboratori avranno l'opportunità di affrontare le loro esperienze attraverso la conversazione, la scrittura e l'espressione con diversi mezzi artistici come la fotografia, il lavoro con i simboli, le immagini e il teatro. Questo è uno degli scopi, raccogliere storie difficili, affrontarle, parlarne e soprattutto uscire dal silenzio per potersi liberare del passato pesante. Raccontare o solo ascoltare diverse storie ci può aprire gli occhi riguardo le sofferenze degli altri."