Foto: Radio Capodistria
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Un libro che è destinato a tutti gli alunni delle ottave classi e nel quale le autrici, Irina Basara e Ivona Orlić, attraverso la storia, l’amicizia e gli impegni di due teen-ager sviluppano un racconto di conoscenze, accettazione, interesse, frequentazioni, curiosità e relazioni che si intrecciano tra i giovani delle varie nazionalità che convivono in Istria e che quindi a loro volta illustrano le loro particolarità etniche: gli usi, i costumi, il cibo, la musica e altro ancora. “Il nostro obiettivo era quello di far capire ai giovani, che di per sé non hanno pregiudizi ed accettano le diversità, quanto e come la multiculturalità ci arricchisce”, ha spiegato l’etnologa Ivona Orlić. “Un compito impegnativo ma altrettanto gratificante”, le ha fatto eco Irina Basara ed ha aggiunto: “Noi abbiamo ricevuto tantissimo materiale dalle minoranze, dalle varie associazioni, documentazione che abbiamo studiato attentamente prima di metterci a creare i personaggi immaginari che però incontriamo nella nostra vita reale e a scrivere, a scrivere naturalmente con un linguaggio destinato ai giovani del nostro tempo”.Un volume fortemente voluto dalla Regione istriana e dall’Assessorato per la Comunità nazionale italiana e le altre minoranze, la cui responsabile, Tea Batel, ha ringraziato la quindicina di associazioni etniche che hanno contribuito a far confluire nel racconto le rispettive specificità che rendono così particolare la penisola. “Un mondo nel quale rispettare gli altri e accettare le diversità sono valori importanti, valori che noi, in Istria, curiamo e viviamo”, ha affermato la Batel. Concetti sottolineati pure nell’intervento del governatore, Boris Miletić: “Multiculturalità e convivenza sono ricchezze che abbiamo custodito per secoli e che ci rendono orgogliosi”, ha detto rilevando come “universalmente nota per la sua diversità, per l’apertura a nuove influenze ed esperienze, l’Istria vanta pure una straordinaria capacità di custodire la propria tradizione e la propria territorialità”. Da qui la speranza che il libro sia non soltanto un documento del passato ma anche un orientamento per il futuro mentre Miletić ha spronato i giovani a farsi ambasciatori delle peculiarità regionali e a custodire la “mosaicità” istriana.

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