Prima il direttore per uscire dall’emergenza, poi un accordo sulle procedure per dare stabilità all’Agenzia. È questa la strada indicata dal presidente della Can Costiera Alberto Scheriani, dopo la proposta avanzata dal presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, per risolvere la vicenda dell’AIA, l'Agenzia Informativa Adriatica di Capodistria, responsabile fra l’altro delle pagine del capodistriano del quotidiano “La Voce”, e da settimane al centro di un confronto fra la Can Costiera e l’Unione italiana.
La scorsa settimana Maurizio Tremul aveva avanzato una serie di proposte per uscire dall’impasse, riassunte poi in una mail inviata ai componenti dell’assemblea dei soci: un concorso pubblico per individuare un direttore, il cambiamento dello statuto stabilendo che le decisioni possano essere prese con il 51 per cento, e non con più dell’80 come previsto attualmente, e il passaggio di tutte le quote all’Edit.
Una strada su cui si può discutere, dice Scheriani, ma che deve essere preceduta dalla nomina immediata di un nuovo direttore. “Per quanto riguarda il direttore - dice -, io credo che dobbiamo trovarlo immediatamente: è stato fatto un nome (il giornalista dell’AIA Gianni Katonar, n.d.r.), e credo che quel nome vada anche votato. Per quanto riguarda il bando - aggiunge -, sono d'accordo, bisogna farlo, bisogna discutere quelli che vogliamo siano i criteri, e poi pubblicarlo e trovare nel tempo previsto il nuovo direttore. Per quanto riguarda le quote dell'AIA e l'ipotesi di passaggio all'Edit invece, in questo momento non saprei cosa dire: è un'ipotesi nuova ma credo che su questo si può parlare e si può vedere in un futuro”.
La nomina del direttore rimane dunque il punto più critico, accanto al futuro delle quote e al cambiamento dello statuto. Se infatti venisse cambiata la soglia necessaria per prendere le decisioni, la Can Costiera perderebbe interesse ad acquistare la propria parte delle quote attualmente di proprietà della GEDI, visto che in ogni caso non avrebbe capacità decisionale.
Una situazione da cui si potrebbe uscire cedendo tutte le quote a un soggetto terzo: Tremul aveva proposto l’Edit, casa editrice anche della stessa Voce del Popolo, ma ci potrebbero essere anche ipotesi diverse che, pur riunendo le quote in un solo soggetto, facciano rimanere la sede legale dell’Agenzia a Capodistria.
Alessandro Martegani