Mattinata molto intensa a Zagabria, vista anche la brevità della visita di Tajani in Croazia: prima l’incontro con il premier Plenković e subito dopo quello con il ministro degli esteri Gordan Grlić Radman. Incluso in entrambe le delegazioni, il deputato al seggio specifico e vice-presidente del parlamento croato, Furio Radin che ha avuto occasione di scambiare - pure a quattr’occhi- qualche opinione con il capo della diplomazia italiana.
Al centro del colloquio, al quale era presente pure il presidente dell’Unione italiana, Maurizio Tremul, la posizione della CNI, il ruolo dell’Unione italiana quale istituzione unitaria e rappresentativa degli italiani di Croazia e Slovenia e la necessità di attuazione del Trattato italo - croato sulla tutela delle minoranze. Queste come altre questioni potrebbero venir discusse nei dettagli in un prossimo incontro alla Farnesina tra il ministro e gli esponente della CNI. “Le nostre porte vi sono sempre aperte” ha detto Tajani che ha accolto pure l’invito a visitare l’Istria e il Quarnero e incontrare la nostra comunità.
L’importante ruolo di collante svolto dalle minoranze è stato ricordato in tutte le occasioni mentre per quanto riguarda gli incontri tra Tajani e il premier Plenković e successivamente quello con Grlić Radman, questi sono stati focalizzati fondamentalmente su quattro questioni: collaborazione economica, emergenza migratoria, stabilizzazione dei Balcani occidentali e guerra in Ucraina. Tutti concordi sull’opportunità di rafforzamento della partnership economica bilaterale che vede l’Italia - con un interscambio pari a 8 miliardi di euro- già primo partner commerciale con la Croazia, ma si guarda - è stato detto a Zagabria - a nuove iniziative di cooperazione tra imprese e alla creazione di opportunità di investimenti. In tema di allargamento UE ai paesi dell’area ex jugoslava, confermato da tutti, e soprattutto da Tajani che la settimana scorsa ha fatto visita alla Bosnia Erzegovina, paese candidato all’adesione, il forte impegno per il proseguimento del processo d’integrazione europea. Necessarie azioni comuni e concrete per far fronte agli incessanti flussi migratori e intervenire pure sulla rotta balcanica mentre per quanto riguarda l’Ucraina per giungere rapidamente a una pace negoziata e giusta è importante che Roma, Zagabria e Lubiana mantengano un comportamento unitario sia all’ interno dell’ Unione europea che della NATO.
Come abbiamo detto presente agli incontri che Tajani ha avuto con Plenković e Grlić Radman pure il deputato italiano al Parlamento di Zagabria Furio Radin che ha avuto anche un colloquio separato- assieme al presidente dell’UI Maurizio Tremul- con il ministro degli esteri italiano. Di seguito il commento di Furio Radin sugli incontri avuti: “In entrambi i colloqui si è parlato delle opportunità di rafforzamento dei rapporti bilaterali,rapporti che già sono ottimi. Tra il premier Plenković e Tajani esiste poi un rapporto di stima e amicizia che li lega ancora dai tempi della loro attività al Parlamento europeo perciò nonostante i temi molto importanti il clima è stato quasi informale. In seguito, anche con la partecipazione del presidente UI Maurizio Tremul, ci siamo fermati per una ventina di minuti a parlare della Comunità nazionale italiana, dell’Unione Italiana e di argomenti che ci riguardano e interessano. Abbiamo accennato alla questione finanziaria ma soprattutto -diciamo così- dell’apporto che l’Italia da in tutti i sensi alla CNI. Alla fine poi abbiamo invitato il ministro Tajani a venirci a trovare, cosa che lui ha accolto con molto piacere e ci ha detto che le porte per noi, da lui a Roma sono sempre aperte”.
Lionella Pausin Acquavita