Ricordiamo Ulderico Bernardi come una persona che sapeva coniugare la sua grande cultura con una straordinaria affabilità, amava promuovere il dialogo tra i diversi campi del sapere e sapeva conciliare mondi apparentemente lontani. Profondamente credente, il suo volto era sempre aperto al sorriso: amava la vita ed era un maestro nel dialogo. È stato professore ordinario di sociologia dei processi culturali e comunicativi all’università Ca’ Foscari di Venezia, dove ha insegnato anche Sociologia del turismo. Ha tenuto corsi in diverse università europee e nelle Americhe, ma è stato estremamente popolare anche in Istria, spesso accompagnato dal suo grande amico e collaboratore Marino Vocci, purtroppo a sua volta scomparso nel 2017. Amava narrare in particolare la geografia e la storia del suo Veneto. Ha indagato il passaggio dalla civiltà contadina a quella industriale e ha studiato e valorizzato le tradizioni e culture rurali, le minoranze etniche e i dialetti. L'Istria e la sua multietnicità è stata spesso ai centro dei suoi libri. Autore di numerose opere scientifiche e narrative per l'Editrice Santi Quaranta ha pubblicato, tra gli altri, "Istria d'amore", "Una Terra antica", "Il tesoro dei padri", "La piccola città sul fiume", "La Babele possibile". Nato a Oderzo il 15 gennaio 1937, Bernardi si era laureato in economia e commercio all'Università Cà Foscari di Venezia e poi in sociologia all'Università di Trento. Ha diretto la Collana sulle culture popolari venete della Fondazione Giorgio Cini di Venezia. Era membro del Centro Studi Nazionale dell'Accademia Italiana della Cucina, dell'Accademia della Vite e del Vino e dell'Accademia Alimentare Italiana. Faceva parte della giuria di diversi premi letterari, tra cui il Premio Nonino.
Miro Dellore