Si riaffaccia in calendario il Trieste Film Festival, primo e principale appuntamento italiano dedicato al cinema dell'Europa centro-orientale, diretto da Nicoletta Romeo. Ad inaugurarlo, stasera, al Teatro Miela, nella sua 36esima edizione, sarà "Winshing on a Star" del regista slovacco-ungherese Peter Kerekes. Il film, parzialmente girato in Friuli Venezia Giulia, segue il lavoro di un'astrologa napoletana, Luciana, che ha un metodo tutto suo per far avverare i desideri del suoi clienti.
Per l'apertura al Politeama Rossetti, lunedì 20 gennaio, ancora in anteprima italiana, è stato scelto invece "Lo spartito della vita" del tedesco Matthias Glasner, una storia familiare che mescola tragico e comico, premiata con l'Orso d'argento per la sceneggiatura all'ultima Berlinale. Il tema della famiglia, con i suoi legami spesso difficili, attraversa tanti dei film in programma. Lo ritroviamo anche in "Family Therapy" (titolo originale "Odrešitev za začetnike") di Sonja Prosenc, candidato sloveno agli Oscar, che sarà presentato in concorso a Trieste nella giornata di mercoledì 22.
Considerato dai critici un inno all'amore, ma soprattutto ai genitori, ecco poi il nuovo film di Danis Tanović, regista già vincitore della statuetta nel 2002 con "No Man's Land" e tornato ora alla ribalta con "My Late Summer", selezionato dalla Bosnia Erzegovina come candidato agli Oscar 2025, pure in programma a Trieste.
Tra le novità del festival, la neonata sezione Visioni Queer. Mentre per il cinema europeo declinato al femminile quest'anno sono protagoniste le autrici serbe.
Da ricordare infine che alcune proiezioni del Trieste Film Festival saranno riproposte al Kinemax di Gorizia, nel mese di marzo, in occasione di GO!2025.