Le più attese produzioni internazionali prossime a sbarcare nelle sale slovene, gli autori emergenti del cinema europeo, insieme al meglio della cinematografia nazionale. Tutto questo e molto altro ancora alla 35ma edizione del Liffe, con la sua platea di 40-50 mila spettatori ogni anno innanzitutto una grande festa del cinema. Organizzato dallo Cankarjev dom, il centro culturale e congressuale della capitale, che del festival è anche la sede principale, proporrà fino al 22 novembre un centinaio di lungometraggi (cui si affiancano le sezioni di corti). Tra le anteprime da citare "Vermiglio" ovvero La sposa della montagna di Maura Delpero, Gran premio della giuria a Venezia 81 e candidato italiano agli Oscar; assieme al film vincitore del Leone d'oro, "La stanza accanto" di Pedro Almodovar, che al festival veneziano ha ricevuto un'ovazione di venti minuti. Ecco poi "Anora", la love story firmata da Sean Baker che ha trionfato all'ultimo festival di Cannes, dove ha battuto film molto più quotati come "Megalopolis" di Francis Ford Coppola, anch'esso in programma a Lubiana.
Nel segno delle registe donne la sezione competitiva Prospettive, che comprende anche "Amore a Mumbai", bellissima opera prima della cineasta indiana Payal Kapadia, Gran premio della giuria a Cannes 2024. La retrospettiva, dopo l'edizione dello scorso anno dedicata al cinema politico in Italia, rende omaggio al novantunenne maestro greco naturalizzato francese Constantin Costa-Gavras, "impegnato cronista del Novecento inquieto" e uno dei più grandi cineasti del mondo, celebre per film di denuncia come il tagliente "Z. L'orgia del potere", pellicola ispirata al colpo di stato dei colonnelli in Grecia, e "Missing", sul ruolo della Cia nel golpe cileno. Mentre la sezione Dedica celebra il il regista giapponese Yasuzo Masumura in occasione del centenario della sua nascita, con alcuni gioielli della sua lunga filmografia.
Come film di apertura del Liffe, al via stasera alla presenza della ministra della Cultura Asta Vrečko, è stato scelto "Misericordia", nuovo lavoro del cineasta francese Alain Guirardie: a metà strada tra film noir e commedia, è ambientato in un borgo rurale in Francia, e gioca con il desiderio e la capacità di perdono che sfocia nella misericordia del titolo.