A 45 anni dalla tragica morte di Pier Paolo Pasolini, assassinato la notte del 2 novembre all'idroscalo di Ostia, il Comune di Casarsa, attraverso il vice sindaco Fernando Agrusti e l’assessore alla cultura Fabio Cristante, il Centro studi Pasolini, con la presidente Flavia Leonarduzzi, hanno reso omaggio al poeta depositando un mazzo di fiori sulla sua tomba e su quella della madre Susanna Colussi. Un atto simbolico ma altamente significativo, considerato che quest'anno la cerimonia non ha potuto essere pubblica. A Casarsa della Delizia, la città dell’amata madre, Pasolini trascorse le estati dell’infanzia e gli anni del periodo bellico. Sempre lunedì, il canale Sky Arte ha trasmesso il film dedicato agli anni friulani di Pasolini "In un futuro aprile – Il giovane Pasolini", diretto da Francesco Costabile e Federico Savonitto, realizzato con il contributo importante del Centro Studi Pasolini e presentato in anteprima a Casarsa la scorsa estate. Proprio agli anni friulani di Pasolini sarà dedicata invece la nuova mostra – la cui inaugurazione, prevista per il 31 ottobre, è soltanto rinviata – che prende spunto dai settantacinque anni dalla istituzione della Academiuta di lenga furlana e che vedrà in esposizione documenti originali e in gran parte anche inediti – anticipa la presidente Leonarduzzi – che offriranno una nuova occasione di conoscenza e divulgazione di quel periodo cruciale trascorso da Pasolini a Casarsa, anni un cui, in particolare, scoprì la poesia come forma di espressione artistica. (miro dellore)
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