Nel testo di Alessandro Fullin, che cura anche la regia, risuonano parole importanti come Liberté, Égalité e una terza, come da scena, »che no me ricordo«, ma soprattutto le acrobazie linguistiche delle protragoniste: oltre all'eclettico Fullin sul palcoscenico ci sono la sempre straordinaria Ariella Reggio e Marzia Postogna, davvero brava anche in qualità di cantante. Le scene e i costumi che rendono a loro volta dinamica e sfolgorante la scena sono di Andrea Stanisci. Le sorelle Robespierre è il titolo del nuovo spettacolo, un'«opera da camera« osserva Fullin, rigorosamente in dialetto triestino, in rispetto di una consolidata tradizione al Teatro Orazio Bobbio. Nel 1789 la Rivoluzione Francese cambia la storia d’Europa mentre a Trieste, la bora, l'impetuoso vento di queste parti, imperversa e porta in città parole come Liberté, Égalité e, quell’altra parola che nessuno ricorda. Le teste più graziose della nobiltà triestina sono in pericolo e in Piazza Goldoni è stata installata una ghigliottina. Lo spettacolo è tutto un susseguirsi di scene e battute esilaranti. Un evoluzione di successo dunque per Allessandro Fullin già appaludito al Bobbio per gli altri spettacoli dialettali da lui scritti: “Sissi a Miramar” “Ritorno a Miramar” “Le basabanchi” “Basabanchi repete”. Lo spettacolo Le sorelle Robespierre va in scena fino al 31 ottobre. (mid)
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