Un manuale di pesca, per quanto un manuale di pesca molto particolare com'è "La togneta", può sembrare un'opera alquanto eccentrica nella produzione di un poeta. Lo è meno se il suo autore è il rovignese Ligio Zanini, il poeta che nei suoi versi, scritti nel nativo dialetto istrioto, dialogava con il "cucal Fileipo" (il gabbiano Filippo, dal titolo di una sua raccolta).
Trent'anni fa, quando Zanini morì (nel 1993), Claudio Magris scrisse sul Corriere della Sera che di lui soltanto pochi in Italia, fra i quali Franco Loi e Vanni Scheiwiller, si erano veramente accorti. Oggi il suo romanzo autobiografico "Martin Muma", in cui Zanini ha narrato la durissima, disumana prigionia a Goli Otok, è uno dei libri più venduti della casa editrice vicentina Ronzani, che in catalogo ha alcuni altri scrittori istriani e fiumani, e che dell'autore di Rovigno ha ora pubblicato "La togneta". Una prima edizione assoluta, perché il libro, curato da Gino Belloni e Serena Ruzzene, era rimasto finora inedito.
Dedicato appunto alla pesca con la "togna", cioè la lenza tenuta in mano, senza canna, con cui Zanini si guadagnava da vivere non potendo farlo con l'insegnamento, il libro si caratterizza per uno stile molto lontano dall'arida prosa manualistica: chi scrive è un poeta. Certo, i lettori meno esperti dovranno fare un piccolo sforzo, ma è uno sforzo ben ripagato, perché Zanini si conferma qui un maestro nella descrizione del mare, degli incanti della natura di Rovigno, che il "tognante" (termine coniato da lui, Zanini) dovrà aver cura di preservare: non inquinare il mare e pescare con autodisciplina, cioè pescando per l'oggi e lasciando per il domani, non si stanca di ripetere. Ricchissimo e dettagliato il lessico, che svela nomi di pesci spesse volte conosciuti solo in dialetto.
Ligio Zanini concluse questo suo libro nel 1992, l'anno prima della morte: il dattiloscritto porta firma e data ed è si può dire pronto per la pubblicazione. Sappiamo da una sua lettera che il poeta, anzi, è convinto che il manuale possa avere un buon successo commerciale. Invece, dopo la scomparsa dell'autore, molti anni sarebbero dovuti passare prima che l'opera potesse vedere la luce.