"Occorre sapersi ribellare al destino, sfidarlo. È come un incontro di boxe. Si può finire per terra, ma se hai la stoffa del campione saprai rialzarti", dice Laura Marchig a un certo punto dello spettacolo "Nascite e rinascite", una sorta di stand up comedy - come la definisce - di cui è allo stesso tempo autrice, regista e interprete accanto a Darko Jurković Charlie - autore delle musiche - alla chitarra. Un racconto in parte autobiografico, che tocca alcune corde emotive, oltre che comiche, più intime e personali della scrittrice fiumana, ma in cui il pubblico non tarda a riconoscersi, perchè momenti di felicità e di gioia e momenti bui, cadute e rinascite, appartengono all'esperienza di ciascuno di noi. "La vita è un circolo continuo in cui ci sono tante cadute, però bisogna sapersi rialzare, bisogna avere la forza di tornare a combattere. Come, appunto, un pugile sul ring", dice a Radio Capodistria Laura Marchig. Che nel monologo racconta anche della malattia e della guarigione di Darko, jazzista di fama, con il quale forma una coppia d'amore e d'arte di lunga data.

Presentato in prima assoluta a Parenzo lo scorso mese di aprile, lo spettacolo in scena questa sera a Villa Antonio, sede della Comunità degli italiani di Abbazia (e quindi il 15 giugno a Fiume, nell'ambito delle celebrazioni per la ricorrenza di San Vito), vede Laura Marchig anche in veste di cantante. "Mi piace cantare, scrivo testi per musica, insomma sono sempre a bazzicare con la musica. Cantare però è una cosa seria: mi sono allargata nel momento in cui ho avuto il permesso del maestro Jurković, ho avuto altre esperienze prima d'ora e spero che al pubblico piacerà".

"Nascite e rinascite" si chiude sulle note di "Grazie alla vita", canzone celebre che ha avuto interpreti altrettanto celebri, e che racchiude il senso dello spettacolo portato sul palco da Laura Marchig con Darko Jurković Charlie. "È proprio così. Concludiamo lo spettacolo con questo inno meraviglioso scritto da Violeta Parra e poi tradotto ed eseguito a suo tempo da Gabriella Ferri. Quindi un inno alla vita, assolutamente".