Per i suoi 25 anni Pordenonelegge ha cambiato nome: non solo Festa del libro, ma anche della libertà, a sottolineare il ruolo della cultura nell'affermazione dei diritti e della democrazia, contro la censura, contro l'oppressione, in ogni parte del mondo. Vasto il cartellone, che estende gli eventi da Pordenone alle località limitrofe, con ulteriori puntate a Udine, Trieste e Lignano, e "resta saldo sull'uscio della storia": al festival si parlerà di letteratura, ma anche e molto di attualità. A partire dall'inaugurazione ufficiale, oggi pomeriggio, con una delle menti più colte del cattolicesimo, il cardinale Gianfranco Ravasi, che in dialogo con il direttore artistico di Pordenolegge, Gian Mario Villalta, proporrà una riflessione su "Creazione ed ecologia". "Se non si pone al centro del discorso ecologico il tema della creazione, in quanto generazione e rigenerazione - commenta Villalta -, la questione rimane vuota di senso".
La rassegna è l'occasione per conoscere da vicino i grandi nomi della narrativa e della saggistica italiana e internazionale, molti dei quali hanno scelto Pordenone per presentare in anteprima i loro libri. Tra i protagonisti di questa prima giornata ci sono lo scrittore israeliano Eshkol Nevo, a quasi un anno dal tragico 7 ottobre, la scrittrice padovana Antonia Arslan autrice del sempre attuale "La masseria delle allodole", bellissimo e dolente romanzo sul genocidio armeno, un filo rosso che prosegue con l'italo-iraniana Farian Sabahi e il suo racconto su "Noi donne di Teheran". In arrivo, sempre oggi, anche il filosofo Massimo Cacciari. Ma la varietà di proposte è tale da accontentare tutti, compresi i bambini. E un'attenzione speciale è come sempre dedicata alla poesia. In quest'ultima sezione ci piace segnalare la proiezione, oggi pomeriggio, di un documentario-omaggio all'italianista croato Mladen Machiedo, già professore all'Università di Zagabria, poeta, critico e saggista, traduttore di Montale.
Pordenonelegge proseguirà fino a domenica 22 settembre.