Era dalla storica messinscena di Luca Ronconi, uno degli spettacoli più celebrati del teatro italiano del secondo Novecento, che nessuno aveva più tentato di trasporre dalla pagina al palco "le donne, i cavallier, l'arme, gli amori" cantati dall'Ariosto. Ci ha provato adesso il Dramma italiano, che ha scelto di proporre una rilettura in chiave contemporanea del poema, con la regia all'argentina Jazmín Sequeira, che firma anche l'adattamento del testo insieme a Luciano Delprato. Lo spettacolo, che risulta di grande impatto visivo, anche per l'utilizzo di nuovi media, vede in scena l'intera compagnia stabile fiumana, con alcuni altri apporti, e "special guest" l'attrice triestina Ariella Reggio.
Un'operazione complessa e ambiziosa, questa rivisitazione teatrale di un grande classico della nostra letteratura, conferma Mirko Soldano, che nella rappresentazione interpreta il ruolo di Rodomonte: "Il regista ha riscritto completamente il testo, conservando alcune tematiche, alcune dinamiche di trama, per quanto svuotandole un po', a mio avviso, del contesto in cui nascono per riattualizzarle in una cornice contemporanea. E questa attualizzazione giustifica anche l'uso della multimedialità".
L'esperienza di Mirko Soldano nell'"Orlando furioso"? "Un'esperienza bella soprattutto dal punto di vista umano. Il lavoro di gruppo è stata la parte più interessante, più entusiasmante di questo lavoro: sentirmi tra i più "vecchi", ma allo stesso tempo creare un legame con tutti veramente di grande entusiasmo".
La dimensione e l'importanza anche scenografica dello spettacolo fanno sì che non sia semplice portare l'"Orlando furioso" in tournée in regione. La soluzione adottata è stata perciò quella di invitare il pubblico istriano a Fiume. Sabato, al teatro Ivan de Zajc, ci saranno anche i connazionali del Capodistriano, per merito dell'iniziativa del Centro Carlo Combi.