E' tempo di bilanci e previsioni. Il 2018 è stato un anno di passione politica e visioni catastrofiche, come quella del presidente russo Vladimir Putin che, alla consueta conferenza stampa di fine anno, ha dichiarato di vedere i rischi di una catastrofe nucleare. Dall’altra parte del globo, per restare sui grandi temi internazionali, il presidente statunitense Donald Trump ha annunciato il ritiro americano dalla Siria. Non si capisce ancora si sia una cosa positiva o negativa. Stretta fra queste due superpotenze abbastanza imprevedibili, l’ Unione europea nel 2018 ha annaspato fra una crisi e l’ altra. C’è il duro colpo della Brexit, gli attentati, le elezioni politiche in alcuni paesi importanti dell’Unione che hanno premiato i sovranisti, i nazionalisti e le politiche anti immigratorie, come in Italia. In Slovenia le elezioni politiche hanno insediato un nuovo governo di sinistra e un nuovo deputato della comunità nazionale italiana. Ma siccome nessun paese oggi è un’ isola , anche dalle nostre parti ci sono in sottofondo i grandi temi globali come quello dell’ immigrazione, dei confini, delle chiusure, soprattutto nei confronti dei vicini. Insomma ciò che ci aspetta nel 2019 lo vediamo già nell' anno che ci stiamo lasciando alle spalle. Le elezioni europee di maggio prossimo saranno un banco di prova importante per vedere dove andremo a finire. Naturalmente, se prima non si avvererà la visione di Putin. Auguri di buon anno.
Aljoša Curavić