Molti deputati conservatori sarebbero pronti ad appoggiare l'attuale accordo sulla Brexit, se fosse loro garantito che la premier May non guiderà le prossime fasi dei negoziati con l'Unione europea, mentre continuano con persistenza le voci di una rivolta dei ministri contro la premier britannica. Intanto i media nazionali ipotizzano i suoi successori. I nomi più quotati sono quelli di David Livington, vice della May e il ministro dell'ambiente Michael Gove. Tra le opzioni valiate ci sarebbe anche quella di nominare un sostituto ad interim che concluda la Brexit, per decidere un nuovo premier e capo del partito conservatore alla fine dell'anno.
A breve, i deputati dovrebbero presentare un emendamento per consentire alla Camera di prendere possesso dell'agenda sul voto della Brexit. Ricordiamo che la Camera dei Comuni, dopo aver bocciato due volte l'accordo May-Ue, si è espressa contro l'ipotesi di un divorzio no-deal e a favore della richiesta di un'estensione dell'articolo 50 obbligando la premier a chiedere un rinvio del divorzio oltre la data originaria del 29 marzo 2019, che il Consiglio europeo ha accolto offrendo due possibilità. Una Brexit ordinata il 22 maggio in caso di approvazione dell'attuale accordo entro la prossima settimana. Oppure una Brexit no-deal il 12 aprile in caso di mancata approvazione del suo accordo entro quella data. Resta al momento tutto nelle mani della Camera, compresa la possibilità di una terza votazione o un secondo referendum che significherebbero chiedere una nuova estensione all'Ue e la partecipazione alle elezioni europee che la May vorrebbe evitare.
Danijel Konestabo